La violenza di genere è uno dei temi sociali che più di tutti hanno bisogno di una rapida regolamentazione, sia in ambito nazionale che locale. In questa direzione lo scorso 3 dicembre la consigliera comunale Carmela Auriemma ha promosso una mozione sulla tematica partendo dalla prevenzione.
Il testo presentato prevedeva la creazione di un osservatorio comunale sulla violenza di genere e sportelli antiviolenza sul territorio, in modo da dare un riferimento locale per chi subisce violenze di ogni tipo.
Comprendeva anche l’avvio di una campagna di sensibilizzazione in tutte le scuole di qualsiasi grado, il potenziamento di ogni forma di assistenza e sostegno verso le persone vittime di violenza e la collaborazione tra pubblico e organismi privati operanti nel settore del sostegno alle vittime e l’impegno da parte dell’amministrazione a non utilizzare un linguaggio sessista (facendo riferimento a fatti già accaduti).
Inoltre in allegato veniva presentato la possibilità per l’amministrazione di poter aderire a un bando europeo atto a prevenire e combattere la violenza di genere e sui minori.
Purtroppo, come spesso accade agli atti presentati dall’opposizione, la mozione non viene votata. Infatti, non potendola bocciare e passare per sessisti, il consigliere di maggioranza Antonio Laudando ha proposto di spedire il testo in commissione, ottenendo l’approvazione di tutta la maggioranza.
Dopo questa decisione, giudicata da molti incomprensibile e che ha scatenato sulla rete lo sdegno di molti cittadini, la consigliera Auriemma in un video su Facebook ha manifestato la sua indignazione nei confronti anche delle donne presenti nella maggioranza, facendo intendere che il loro compito si limiti ad approvare o bocciare in base al comando imposto dall’amministrazione.
Nei giorni successivi, presso la sede cittadina del MoVimento 5 Stelle sita in via Leonardo Da Vinci, si è svolto un incontro tematico che ha visto la presenza di alcuni riferimenti politici locali e regionali dei pentastellati come il consigliere di Casalnuovo Christian Cerbone, la consigliera regionale Valeria Ciarambino e del senatore grillino Raffaele Mautone, oltre all’Auriemma; hanno dato un contributo di sensibilizzazione sulla tematica l’avvocato Maurizio Lillo e Maria Teresa Giglio, mamma di Tiziana Cantone, ragazza morta suicida a causa della gogna che il web le ha sottoposta, fornendo una testimonianza diretta dell’odio prodotto dalla nostra società.
Christian Gargiulo