Il Consiglio Regionale della Campania riunito nella giornata di ieri ha approvato la proposta unitaria a firma dei capogruppo del M5S Valeria Ciarambino, di FI Annarita Patriarca, di FDI Michele Schiano di Visconti e della Lega Giampiero Zinzi per l’istituzione delle 4 commissioni consiliari speciali. Saranno “Anticamorra e beni confiscati”, “Trasparenza, controllo delle attività della Regione e degli enti collegati e dell’utilizzo dei fondi”, “Aree Interne” e “Innovazione e Sostenibilità per la competitività ed il rilancio delle imprese”; sparisce dopo 5 anni la commissione speciale Terra dei Fuochi, bonifiche ed ecomafie.
Proprio quest’ultimo punto ha spaccato il fronte 5 Stelle spingendo la consigliera regionale Maria Muscarà ad astenersi dalla votazione in quanto “aveva un ruolo fondamentale nel controllo di una problematica ambientale gravissima e ancora aperta”. Dal proprio canto i 4 capogruppo di opposizione, hanno giustificato tale decisione in quanto certi che il lavoro svolto non andrà perso e confluirà nella commissione ambiente; dello stesso avviso anche la neoeletta acerrana di maggioranza Vittoria Lettieri che con un video su Facebook ritiene che così ci saranno più poteri a disposizione per districare la tematica.
In realtà la scomparsa della commissione speciale Terra dei Fuochi apre una squarcio sia formale, in quanto viene a mancare dalla dialettica politica regionale il principale dramma che blocca la regione nel suo sviluppo organico, ma soprattutto sostanziale e procedurale; infatti, le commissioni speciali ricoprono una funzione di indirizzo, controllo e istruttoria normativa e per tale ragione sono presiedute dalle opposizioni al contrario di quella ambiente presieduta di norma dalla maggioranza. Proprio quest’ultima caratteristica comporta una maggiore libertà di intervento in quelle speciali senza dover sottostare all’indirizzo politico della maggioranza oltre che della stessa Giunta.
Così come asserito dalla consigliera Muscarà in un video sul suo profilo “Per i prossimi 5 anni il consiglio regionale si è privato della possibilità di indagare, lavorare, denunciare ed affrontare le problematiche della Terra dei Fuochi. Una commissione destinata all’opposizione che avrebbe controllato ed indirizzato l’operato della maggioranza. Pianura, Giugliano, Sarno, ecoballe, l’inceneritore di Acerra, l’impiantistica, inquinamento dell’aria. Da oggi la Campania si è messa il bavaglio”. Un tradimento per comitati e associazioni ambientali che già nelle prossime ore faranno sentire forte la propria voce di dissenso.