Fa discutere il provvedimento adottato dalla giunta Lettieri con il quale vengono rimodulate le tariffe e le nuove aree di parcheggio in città. Infatti con deliberazione G.C. n 161 del 14 novembre 2018 sono state raddoppiate le tariffe (da 1 a 2 euro l’ora) sulle principali strade cittadine (corso Italia, corso Garibaldi, via Calzolaio, via Soriano, via Verolino, piazza Duomo, corso della Resistenza, via del Pennino, corso Vittorio Emanuele, via Annunziata, via Zara, via Colombo, via Conte di Acerra, via Campanella, via San Francesco D’Assisi) con una motivazione al quanto singolare, ovvero, quella di “ridurre fortemente il numero degli utenti che lasciano in sosta i veicoli sugli stalli a pagamento per diverse ore, incrementando la possibilità per gli altri di godere dello stesso servizio”. Simili provvedimenti sono stati adottati in località turistiche o nei centri storici delle grandi città. A questo punto ci si chiede: oltre all’inceneritore e alle aziende a forte impatto ambientale che attirano un numero elevato di mezzi pesanti, contribuendo a peggiorare la qualità dell’aria, quali ulteriori attrattive giustificano un così elevato costo degli stalli a pagamento, se non quello di fare cassa? Oltre al danno la beffa. Basta percorrere le principali strade acerrane per notare che molte delle strisce blu non sono in regola con quanto previsto dal codice della strada. Infatti l’art. 7 comma 6 del Decreto legislativo n. 285 del 30/04/1992 (Nuovo Codice della strada) recita che “le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico”.
Quindi oltre al notevole esborso economico, il cittadino potrebbe incappare nella beffa di parcheggiare all’interno di strisce blu non regolari.
Considerate le tante e vaste aree destinate a parcheggio, il sottodimensionamento dell’organico della polizia municipale per i servizi di vigilanza su strada, il timore è, che nell’attuare la sopra citata delibera, si riduca ulteriormente il numero degli agenti preposti agli altri controlli del territorio, come ad esempio la tutela ambientale.
Massimiliano Messina