C’è un piccolo grande patrimonio in città che racconta un pezzo “intimo”, ma fondamentale della nostra storia. Una traccia semi-nascosta, offuscata dall’andirivieni dei tempi moderni, che impongono sempre più di accelerare il passo, e sempre meno di soffermarsi a riflettere e – perché no – a contemplare. Ed è forse proprio questa moderna concezione dello scandire della vita umana a indicarci di soffermarci sulle nostre individualità, sul singolo e personale effetto che possiamo avere su una “zolla di terra”, a sfumare tra i nostri pensieri la necessità di rivolgere lo sguardo al passato.
Acerra è terra di Storia. Di “grande” storia, è vero; ma anche e, probabilmente, soprattutto di “piccola”: la storia di un popolo dotato di una propria identità, di usanze antiche, tradizioni perpetue e apparentemente immutabili. Uno degli esempi di questa inestinguibile identità acerrana è rappresentata dalle edicole votive. Le avete presenti no? Sono talvolta poste “fronte strada”, ma quasi sempre in ogni “portone” del centro urbano. Immagini decorate di santi, madonne e figure sacre, che non solo adornano storicamente l’accesso alla dimora del popolo, ma a quel popolo danno il loro benvenuto e la loro benedizione. Se siete riusciti a riportare alla mente le edicole, probabilmente riconoscerete oggi anche il pessimo stato in cui la maggior parte di esse riversa. E certo, dirà qualcuno: le edicole votive sono dei beni privati, di proprietà di singoli cittadini, e pertanto non relegabili nella categoria dei “beni comuni”, quelli di interesse pubblico, quelli da tutelare. Ma forse è qui che si commette un errore di valutazione: cosa c’è di più “comune” a noi tutti che una traccia ancor semi-viva che racconta in maniera schietta e diretta quella che è l’anima vera del nostro passato?
Da questa riflessione nasce una piccola ma ambiziosa iniziativa: il suo nome è “Salviamo le edicole votive”. Un obiettivo semplice: dar vita a un gruppo di volontari che raccolga e metta insieme i fondi per recuperare, pezzo dopo pezzo, le nostre edicole votive. Farlo sì, ma grazie all’aiuto di tutti: dai singoli cittadini ai commercianti, dalle associazioni alle istituzioni. È un’idea che viene da lontano: ci hanno pensato negli anni l’Archeoclub, il dott. Tommaso Esposito, il prof. Niola (e molti altri attenti acerrani) con i loro copiosi e fondamentali contributi, a cercare di “catalogare” le edicole votive e a sottolineare la loro importanza. Con questa iniziativa si prova a fare un passo in avanti, ponendo i cittadini di fronte alla necessità di dare il proprio piccolo contributo al fine di recuperare un pezzo della sua identità cittadina. Semplice no? L’idea, c’è da dirlo, è piaciuta in città: in poco più di un mese sono stati già quasi recuperati i fondi necessari per restituire la prima delle edicole da restaurare.
Ne abbiamo parlato qualche giorno fa nella splendida cornice di Casa Teatro dei Germani Pulcrano: la città ha già fatto sentire la sua voce e fatto la sua parte; sia i singoli cittadini che i commercianti. Un aiuto fondamentale è venuto dal pluripremiato pizzaiolo Vincenzo Di Fiore, che non solo ha messo a disposizione una importante somma economica per sostenere la causa, ma ha anche sposato l’idea promuovendo un “eventodegustazione” nella propria pizzeria di corso Italia per il giorno giovedì 30 gennaio: in tale giorno sarà infatti possibile, con una formula “all-inclusive”, non solo gustare le delizie offerte dal pizzaiolo nostrano, ma anche contribuire alla causa. Sono tantissimi altri i commercianti che hanno assicurato la loro parte per la riuscita dell’iniziativa: nei mesi a venire saranno loro i protagonisti dei prossimi eventi dedicati a “Salviamo le edicole votive”.
Certo, si tratta di una missione complessa, ambiziosa, potenzialmente “infinita”: basti pensare che ad Acerra ci sono ben più di 200 edicole votive complessivamente. Eppur “bisogna andar”, prima che sia troppo tardi. Contro la disaffezione, e anche contro il tempo se possibile. Uno slogan valido per tutte le stagioni diceva “insieme si può”. In questa occasione, insieme “possiamo” più che mai. Recuperiamo insieme le edicole votive. Recuperiamo insieme la nostra identità.
Enzo Sibilio e VMP