Ritornano in carcere i fratelli Pellini condannati per disastro ambientale aggravato

La prima sezione del tribunale di Sorveglianza di Napoli ha deciso il ritorno in galera per i fratelli Pellini. I tre, Cuono, Giovanni e Salvatore, condannati in via definitiva per disastro ambientale aggravato per l’attività criminale svolta nei territori di Acerra, Qualiano e Bacoli, erano in libertà da un anno e mezzo circa dopo che nel marzo 2018 la Procura Generale presso la Corte d’Appello aveva disposta la riduzione della pena sotto i 4 anni di reclusione grazie all’indulto. Con la decisione dell’altro ieri, riportata dal quotidiano Il Mattino, comporta lo sconto dei restanti anni in galera.

Il loro avvocato, Lucio Majorano, ha fatto sapere che Giovanni e Cuono si sono costituiti presso il carcere di Arienzo, mentre Giovanni in quello di Santa Maria Capua Vetere.

La decisione del Tribunale di Sorveglianza è una magra consolazione per la comunità Acerrana, che un anno e mezzo fa dopo la scarcerazione, portò il vescovo di Acerra, Antonio Di Donna, ad affermare che «la liberazione dei Pellini è un’umiliazione che favorisce certi comportamenti». Comportamenti, che secondo i giudici, non hanno provocato nei fratelli Pellini segni di pentimento ne hanno provveduto a bonificare tutti i siti che hanno inquinato ne hanno risarcito il danno.

A tal proposito, sempre come riporta Il Mattino, il Tribunale di Nola avrebbe condannato in primo grado a un anno e due mesi di reclusione uno dei tre fratelli, Cuono, per non aver bonificato un terreno di sua proprietà coltivato a ortaggi, sequestrato nel 2015 dalla polizia municipale di Acerra e risultato contaminato, violandone anche i sigilli apposti attorno all’appezzamento.

Mi.Pa.

Autore dell'articolo: Michele Paolella

Michele Paolella è un giornalista, scrittore e blogger napoletano nato a Maddaloni (CE) nel 1994. Iscritto alla facoltà di Giurisprudenza alla Parthenope di Napoli dopo aver conseguito la maturità classica all'Alfonso Maria de'Liguori. Da aprile 2018 è Direttore Editoriale de Il Pappecio - l'Osservatore Acerrano.

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