Piatto: alla città non servono teatrini

Abbiamo intervistato il Presidente del Consiglio Comunale di Acerra Andrea Piatto su quanto è accaduto durante l’ultima assise in Viale della Democrazia.

Presidente Andrea Piatto come valuta il Consiglio Comunale monotematico del 3 giugno? Un’occasione mancata per trovare una forte convergenza su un tema così importante come quello della lotta alla camorra ?
Chiariamoci. Il Comune di Acerra è tra i pochissimi Enti in provincia di Napoli che non è stato sciolto per condizionamento della camorra, dopo la riforma per l’elezione diretta dei Sindaci del 1993. L’esito del Consiglio del 3 giugno era abbastanza prevedibile e non per le tensioni della precedente seduta. L’opposizione è troppo variegata, politicamente e per tanti gruppi con un solo consigliere. Il dato è, in ogni caso, che non ha votato contro e questo resta un elemento da saper apprezzare.

Come risponde alle accuse delle opposizioni sul non voler, da parte della maggioranza, lavorare in modo congiunto sul tema camorra ?
Si partiva da punti di partenza diversi. La maggioranza era concentrata sull’argomento, l’opposizione intendeva dargli un significato diverso per marcare un posizionamento mediatico. Alla città non servono teatrini.

Potrebbero esserci in futuro altri Consigli Comunali su questo tema ?
Se servissero, e spero di no, non esiterei un attimo a riconvocarlo. Io, intanto, aspetto ansioso, insieme alla città, che il Governo batta un colpo aumentando gli uomini a disposizione delle Forze dell’Ordine a cui va il nostro ringraziamento per lo sforzo enorme che fanno. Sottolineo il coordinamento con la Polizia Locale, che sta liberando Polizia di Stato e Carabinieri di compiti che sono più propri dell’Ente locale.

L’opposizione vi accusa di una scarsa trasparenza amministrativa. Come risponde?
L’opposizione , storicamente, quando è a corto di proposte e resta senza argomenti per il lavoro evidente che fa l’Amministrazione Comunale, alza il tavolo. Ciò determina che non si costruisca un’alternativa credibile e si danneggia l’immagine della città e delle sue istituzioni. D’altronde, il controllo è in capo ad ogni singolo consigliere con gli strumenti, tanti, che la legge consente. La demagogia è sempre fine a se stessa, soprattutto miscelata ad un populismo dannoso.

Seguirete le indicazioni contenute nel documento presentato, sebbene in ritardo, dall’opposizione ?
Guardi, io ho sentito consiglieri affermare di non avere documenti pronti per poi dopo 50 minuti, usciti dall’aula, inviare il documento al protocollo. Io lo invierò in commissione come prescrive il regolamento. Sindaco e Giunta sono organi diversi dal Consiglio e ho un ruolo di garanzia, non di subalternità a nessuna delle due parti che si contrappongono.

Corrisponde al vero la volontà di esaminare i contributi della società civile nelle apposite commissioni ?
Non è una semplice volontà, ma è contenuto nel disposto approvato che fa propria la mia proposta di confrontarsi con tutti i soggetti che hanno fatto pervenire un importante contributo, alcuni dei quali veramente di grande pregio. A partire dalle Istituzioni scolastiche cittadine, decisive nel costruire giovani che scelgano con determinazione di stare dalla parte dello Stato.

di Massimiliano Messina

Autore dell'articolo: Massimiliano Messina

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