“Perchè se ricorre un cittadino qualsiasi il Comune resiste in giudizio e se è il figlio di un amministratore no?”

ACERRA. E’ questo il question time con il quale si aprirà l’odierna seduta del Consiglio comunale, con un interrogativo posto dai 9 consiglieri di opposizione al Sindaco d’Errico. Il caso sollevato è quello ormai noto del figlio di un assessore del Comune di Acerra che è stato assunto come agente della polizia locale in un Ente municipale che aveva stipulato una convenzione.

L’opposizione evidenzia la disparità di giudizio emersa tra il ricorso presentato dal suddetto agente figlio del politico, dopo una prima esclusione, e quello presentato dal primo escluso della graduatoria. Entrambi hanno presentato, infatti, un ricorso contro l’Ente di viale della Democrazia. Nel primo caso il Comune di Acerra non ha resistito in giudizio contro il ricorrente, che, dopo un primo passaggio a tempo determinato al Comune di Procida, era stato assunto a tempo indeterminato a Sant’Anastasia. Nel caso del primo escluso che si è rivolto al tribunale, il Comune di Acerra ha dato, invece, mandato all’ufficio legale di avviare le pratiche per resistere in giudizio al Tar.

“Il Comune di Acerra ha inventato anche la difesa a orologeria. Se il ricorso è presentato dal figlio di un assessore, peraltro molto vicino all’ex sindaco ed attuale presidente del Consiglio, ci si dimentica di opporsi. Se invece in giudizio si viene citati da un “comune mortale” per far valere un eventuale diritto, l’opposizione scatta in automatico. Si tratta di un’ulteriore pagina opaca su una vicenda che di trasparente ha da sempre ben poco e che palesa una situazione di palese conflitto di interesse ad ogni ulteriore passaggio” fanno sapere i consiglieri in una nota.

Autore dell'articolo: L'Osservatore Acerrano

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