Valeria Ciarambino, consigliere regionale Movimento 5 Stelle, presidente della commissione trasparenza e membro di quelle sanità e istruzione-cultura, è stata la candidata alla presidenza della Regione Campania per i pentastellati. Pomiglianese, fedelissima del vicepremier Luigi Di Maio che è tra l’altro il suo testimone di nozze.
Il tuo rapporto con il presidente De Luca è sempre conflittuale?
Il personaggio De Luca lo abbiamo contestato fin dall’inizio perché era inserito nella lista degli impresentabili per le sue vicende giudiziarie. Fin da allora lo ritenevamo inadeguato a coprire la più alta carica istituzionale regionale. La contrapposizione è dovuta innanzitutto al fatto che non ne condividiamo i provvedimenti, come quello sulla sanità, dove ha cambiato la legge sulle nomine introducendo criteri di fedeltà politica in luogo della trasparenza e del merito, sulla scellerata gestione dei rifiuti, sugli spot elettorali sulle ecoballe le cui percentuali di smaltimento sono da prefisso telefonico, sull’acqua pubblica, nelle mani di pochi controllati dalla politica. È un’opposizione di merito, non preconcetta, ma anche al personaggio che con il suo comportamento si dimostra non degno della carica che ricopre.
Qual è lo stato di salute della sanità campana?
lo stato di salute di un malato grave. Non lo dico io per polemica politica ma tutti gli indici di rilevamento in ambito sanitario, lo dice il Ministero della Salute, lo dicono i dati che danno la Campania ultima in Italia per i livelli essenziali di assistenza, lo dicono i cittadini parcheggiati per settimane sulle barelle o in osservazione breve intensiva, lo dicono i casi eclatanti di malasanità. Il vero problemi della sanità campana sono le gravi carenze organizzative e gestionali imputabili anche all’incapacità manageriali dei direttori scelti da De Luca con la scellerata legge sulle nomine che non premia il merito.
La terra dei fuochi, nonostante il governo del cambiamento, continua a bruciare, le bonifiche non sono mai partite.
il tema dei temi nel nostro territorio che da attivista mi ha fatto avvicinare al Movimento 5 Stelle. Vivo a Pomigliano d’Arco, nella terra dei fuochi e nel triangolo della morte. Fin dal primo giorno ce ne siamo occupati e addirittura l’anno scorso, mentre l’intera Campania era in fiamme, abbiamo piantato una tenda per una settimana all’esterno del consiglio regionale per chiedere di dare priorità a questo tema. La nostra proposta principale è una seria lotta all’emersione del lavoro nero sommerso perché sappiamo bene che ad essere bruciati sono i rifiuti speciali, prodotti da aziende che operano in nero. Abbiamo fatto anche altre proposte di carattere strutturale, non solo la sorveglianza con i droni. Il governo è molto attento e sensibile al tema, mentre la Regione ha fatto solo una serie di spot pubblicitari tanto è vero che la cabina di regia di coordinamento è ferma alla fase iniziale e De Luca ha speso milioni di euro per smaltire solo l’8% delle ecoballe e quei soldi sono stati sottratti alle bonifiche che restano ancora al palo.
Per il M5S l’inceneritore di Acerra va chiuso: solo uno slogan elettorale o si può fare veramente?
Il nostro piano non prevede inceneritori che rappresentano il fallimento di una gestione virtuosa dei rifiuti. Bisogna lavorare concretamente per un ciclo dei rifiuti che prevede riduzione a monte dei rifiuti, raccolta differenziata spinta finalizzata al riuso ed al riciclo, piccoli impianti per la frazione organica, incentivi fiscali alle aziende ed ai cittadini che riducono e riciclano, in modo da ridurre al minimo la parte non recuperabile e rendere di fatto inutili gli inceneritori che solo così potranno essere gradualmente dismessi.
La Regione Campania è una casa di vetro trasparente?
La Regione Campania è una casa di vetro con i vetri sporchi. C’è l’opacità più assoluta e addirittura De Luca ha emanato una direttiva che impedisce a coloro che fanno parte della pubblica amministrazione regionale di venire in audizione in commissione trasparenza senza il suo nullaosta. Il controllato che pretende di controllare il controllore, si tenta di imbavagliare ogni forma di controllo. La trasparenza è l’antidoto più efficace alla corruzione e la Regione Campania è molto lontana dall’attuarla.
La Campania è sempre ultima per la spesa dei fondi europei?
La percentuale di spesa è ancora molto bassa, c’è un’incapacità di utilizzare i fondi europei per cui diversi milioni devono essere restituiti. E quelli utilizzati sono spesi male perché non c’è programmazione, non si fanno progetti efficaci che portano sviluppo e negli ultimi mesi si fa la corsa contro il tempo per finanziare qualunque progetto pur di spendere quei soldi. Si spendono poco e male, uno spreco di risorse per il nostro territorio.
Valeria Ciarambino è il ricandidato naturale alla presidenza tra un anno e mezzo?
una domanda politicamente scorretta perché nel Movimento 5 Stelle non ci si autocandida ma sono gli attivisti a scegliere i candidati sulla piattaforma. E così sarà anche per le prossime regionali.
Rosario Aversano