In questo numero scriverò di un personaggio nobile di animo e grande stimatore della città. Amico di tutti,disponibile,educato. Lasciò la Madre Terra il 22 ottobre del 2011. Riporto il testo integro del manifesto di cordoglio all’indomani della Sua scomparsa firmato CASA TEATRO “germani PULCRANO”. ” Ti sei impegnato e preoccupato nei sentimenti. Hai tenuto testa alle sofferenze. Hai guardato in faccia al dolore con dignità senza voltarTi. Hai stretto mani e sei tornato indietro ringiovanito. Sei stato in silenzio ed hai lasciato “sfogare”… ma qualche volta Ti commuoveVi e per consolarTi … non c’era nessuno … c’era solo la “Dottrina” della morte. Ci sono racconti che si ascoltano. Ci sono storie da raccontare. Ci sono momenti che si vivono. Hai donato vocaboli misti a persone scosse. Sei stato una “commedia” senza autore… e noi Ti “reciteremo”. E’ stato l’amico di tutti. E’ stato il papà di noi giovincelli della classe 1960, quando giocavamo in via Trieste e Trento. Ha sempre avuto un sorriso disponibile. E’ la storia di un uomo, senza capitolo, che si chiude. Aveva un intenso rapporto di corrispondenza con la Signora Morte. Era un uomo saggio e buono. Era un pellegrino tra famiglie,stringendo mani e rispettando il dolore. La vita con lui è stata “crudele”, ma non lo ha reso MAI folle …”pur di sapere”. La Sua voce,profonda ed autoritaria,non ha mai avuto una leggera inclinazione al nervosismo. Lui ha solo “perdonato”. Per quanto possibile, ha permesso alla Sua vita di scorrere! Si è sforzato a sostenere lo sguardo deciso, a non mostrarsi spaventato. L’esperienza del dolore gli aveva insegnato che non c’era altro da fare se non rimanere lì ad ascoltare. Il 22 di ottobre in quell’anno del Signore 2011, qualcuno entrò di soppiatto nella Sua stanza ed aprì la finestra. Gli ultimi spiragli di luce diurna illuminarono il Suo corpo. Era la Signora Morte. I Suoi occhi scuri e penetranti, incastonati tra rughe geometriche, diedero l’ultimo saluto. Quattro splendidi destrieri tirarono il Suo corpo in una carrozza d’epoca. Solo nell’istante in cui partecipai al Suo funerale, nel vedere quei quattro destrieri neri, immaginai i leggendari quattro, bianchi e maestosi, Aldair – Aldebaran – Antares e Rigel, che videro anteporsi in una strenua lotta Judah Ben Hur e il Pretore Messala. Ma stavolta a fare da auriga era Lui: zi Cuniello Curdella, senza “lotta” … e non ho immaginato la destinazione … !!! Grazie per esserci stato … chest’è … !!! il Marchese
Vincenzo M. Pulcrano