Nella splendida cornice di Casa Teatro Germani Pulcrano, nella serata di giovedì 30 dicembre, si è svolta la cerimonia di consegna del riconoscimento “Acerrano dell’Anno 2021” a Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Antonio Di Donna.
Ad aprire la serata è stato il presidente dell’Associazione Terra Mia Onlus, nonché curatore di Casa Teatro, Vincenzo M. Pulcrano con un emozionante intervento dove ha ricordato l’importanza della conservazione e della promozione della storia cittadina e del ruolo della diocesi nel processo di coesione comunitaria. A seguire è stato il direttore editoriale de Il Pappecio, nonché ideatore del premio, Michele Paolella a ripercorrere la storia e lo spirito dello stesso nel valorizzare la parte bella, di impegno e fatica della città.
La serata è stata coronata da un lungo, intenso ed intimo dialogo con Mons. Di Donna che ha toccato più temi, dalla situazione politica cittadina a quella sociale, sino alle sfide che attendono la comunità acerrana.
Un passaggio importante è stato quello dedicato alla tematica ambientale ritornando anche sulle dichiarazioni dell’europarlamentare Carlo Calenda che, “mal consigliato”, ha lanciato un messaggio di elogio sull’impianto al pantano senza sentire la città e chi da anni studia lo stesso. Passaggio che ha spaziato sul ruolo dei comitati e dell’opposizione elogiando pubblicamente il lavoro della consigliera di opposizione Carmela Auriemma considerato attento e combattivo.
Sempre sul tema ha ricordato dell’impegno e della voglia di Papa Francesco di abbracciare la popolazione locale, visita che si sarebbe dovuta svolgere nella primavera del 2020 e poi saltata a causa dello scoppio della pandemia COVID.
Altro passaggio importante è stato sul ruolo della diocesi nell’educare e recuperare gli spazi di socialità dissipati sul territorio in modo da dare possibilità ai più giovani della città, e in tal senso va anche il campetto inaugurato pochi mesi fa nel quartiere San Cuono.
Nell’accettare il premio, Sua Eccellenza, l’ha dedicato ai giusti e gli onesti augurandosi che prima o poi esso venga dato non solo a una persona ma all’intera città il che starebbe a significare un risveglio di quella maggioranza silenziosa ritenuta vivere nell’indifferenza e/o apatia sociale spesso legata alla paura di impegnarsi o alla salvaguardia dei propri interessi.
La serata si è chiusa con un richiamo all’aria natalizia, fra tradizioni familiari e culinarie, con Sua Eccellenza che ha ricordato le cene festive col fratello scomparso due anni fa e dichiarando il suo apprezzamento per un dolce tradizionale che sta col tempo sparendo: i raffiuoli.
Nell’augurarvi buon anno, ci scusiamo con la cittadinanza per la breve interruzione per problemi tecnici di due minuti avuta ieri sera. Il passaggio con l’intervento, registrato, una volta recuperato sarà caricato.