Modificare il Reddito di Cittadinanza  

La notizia apparsa ieri su tutti i quotidiani nazionali e sui TG credo vada commentata nel merito e non lasciarla cadere nel vuoto per il semplice fatto che riguarda centinaia di migliaia di persone disagiate ed alle quali va portato rispetto. Credo che a 24 ore da tale notizia, un intervento della neo Onorevole di Acerra sarebbe gradito, non fosse altro perché a conoscenza di quel mondo, la mia non vuole essere una polemica ma una sollecitazione.

Dai primi giorni dell’ approvazione di quella legge dissi che così impostata, rappresentava in se un provvedimento destinato al fallimento per le politiche attive. Tali considerazioni le facevo e le confermo, per la mia conoscenza del settore dove ancora lavoro. Al contrario l ‘aspetto sussidio va meglio impostato e controllato, su questo non mi esprimo e lascio il compito a chi detiene quel ruolo, ma certamente va salvaguardato come strumento vitale per tante famiglie disagiate economicamente e che non vanno lasciate sole. Dunque mantenere quella legge è cosa buona e saggia anche se va modificata in alcuni aspetti che provo a dire. Un punto qualificabile di una sua modifica potrebbe riguardare ad esempio chi esamina la domanda per accedere a tali benefici.

Credo che come succedeva con il reddito di inclusione sarebbe importante ridare ai comuni ed in particolare ai servizi sociali tale compito. Loro conoscono la realtà è la situazione di ogni famiglia disagiata. Farlo fare ai centri per l’impiego che non hanno mai funzionato, è come dire chi vuole si accomodi ce ne per tutti.

Un’ altra riforma potrebbe riguardare il dividere le politiche di sussidio dalle politiche attive, è un binomio che non potrà mai funzionare essendo i due interventi che non hanno nulla in comune e che vanno esaminati e potenziati da punti diversi affinchè per davvero le politiche attive possano rappresentare uno strumento di inclusione per tanti disoccupati.

Bruno Giacinto

Autore dell'articolo: Bruno Giacinto

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