La distanza tra i nostri rappresentanti politici e la collettività è andata via via aumentando negli ultimi decenni.. E’ diffusa la percezione che i cittadini si sentano abbandonati dalle istituzioni, contestando alle stesse di non riuscire, spesso, a intercettare e soddisfare quelle che sono le esigenze di una popolazione. In questo contesto, quasi paradossalmente, come elemento di rottura, possiamo tranquillamente inserire il Microcredito come uno strumento economico di inclusione sociale che, insieme ad altre misure esistenti di sostegno all’imprenditorialità, si pone come obiettivo la riduzione di quelle distanze innanzi citate.
Il Microcredito, così come già si evince dal nome, consiste nell’erogazione di somme di piccolo importo finalizzate alla realizzazione di nuove idee imprenditoriali e, anche, al rafforzamento e sviluppo di attività economiche già esistenti.
Questo strumento e’ previsto dall’art.111 del testo unico bancario nel quale si definiscono i soggetti beneficiari, gli importi da erogare, le finalità, i servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio e gli intermediari finanziari deputati alla concessione del finanziamento. Occorrerà aspettare un bel po’ di anni prima che, grazie ad una forte azione di pressione sui Ministeri competenti esercitata dal Movimento 5 Stelle, si passasse all’emanazione dei decreti attuativi senza i quali il Microcredito sarebbe rimasto una possibilità solo sulla carta (Decreto Mef n°176/14, decreto Mise dicembre 2014, decreto integrativo Mise marzo 2015).
Il microcredito rappresenta una possibilità di ottenere un finanziamento da parte di quelle fasce più deboli (bancariamente parlando) che non sono in possesso di garanzie reali da prestare ad un istituto di credito e ad altri intermediari finanziari, e tutto questo è possibile perchè le garanzie vengono fornite dal Fondo di garanzia per il Microcredito.
I soggetti beneficiari sono: i lavoratori autonomi titolari di partita iva da meno di 5 anni e con massimo 5 dipendenti, le imprese individuali titolari di partita iva da meno di 5 anni e con massimo 5 dipendenti, le società di persone, società a responsabilità limitata semplificata o società cooperative titolari di partita iva da meno di 5 anni e con massimo 10 dipendenti.
I finanziamenti sono concessi per un importo massimo di 25.000,00 che può arrivare a 35.000,00 nel caso in cui si siano puntualmente pagate le ultime sei rate pregresse e nel caso in cui il progetto finanziato venga sviluppato, raggiungendo i risultati intermedi stabiliti dal contratto e verificati dall’operatore del Microcredito. E’ possibile ottenere anche un nuovo finanziamento il cui importo, sommato al debito residuo, non sia superiore al limite dei 25.000,00 o dei 35.000,00. Il piano di rimborso prevede rate con cadenza al massimo trimestrale. Il finanziamento ha una durata di 7 anni, elevabile a 10 anni nel caso di finanziamento di corsi di formazione di natura universitaria o postuniversitaria.
Le somme erogate sono finalizzate all’acquisto di beni o servizi strumentali all’attività, alla retribuzione di nuovi dipendenti o soci lavoratori, al pagamento di corsi di formazione per lavoratori autonomi, imprenditori e loro dipendenti.
I soggetti interessati ( sia coloro che vogliono avviare un’ attività e sia coloro che vogliono svilupparla) devono prenotare la garanzia registrandosi sul sito www.fondidigaranzia.it e seguire le istruzioni, prima ottenendo le credenziali d’accesso e poi effettuando la richiesta di prenotazione .
Dopo aver ottenuto un codice identificativo si può stampare la prenotazione ed entro 5 giorni recarsi presso un intermediario finanziario convenzionato del Microcredito al quale presentare il progetto imprenditoriale che sara’ oggetto di una valutazione economico-finanziaria. Si sottolinea che è l’istituto di credito deputato materialmente all’erogazione del finanziamento, mentre le garanzie, come detto prima, vengono fornite dal Fondo di Garanzia (Fondo statale). Ogni anno il Mise deve destinare un max di 30.000.000,00 al fondo di garanzia per il Microcredito, in aggiunta ai fondi stanziati dal M5S attraverso il taglio degli stipendi dei propri parlamentari che , ad oggi, ammontano a piu’ di 25.000.000,00. Lo stesso M5S ha condotto una battaglia per la creazione di un conto corrente grazie al quale fosse possibile effettuare conferimenti nel fondo di garanzia per alimentare il microcredito. Dal famoso giorno del Click Day nel maggio del 2015 ad oggi sono state finanziate più di 9000 domande con un erogato di 200.000.000,00 e con la creazione di 21.000 posti di lavoro. Il Fondo di garanzia per il Microcredito è rotativo, vale a dire che tutti i rimborsi effettuati da coloro che hanno ottenuto il finanziamento vanno ad incrementare ulteriormente il plafond dello stesso fondo, creando un effetto di leva finanziaria. Secondo l’Ente Nazionale Microcredito il sistema sviluppa un fattore occupazionale di 2,43 e riesce a creare aziende sane con default pari a 0,73%. Per ulteriori informazioni basta scrivere su un qualsiasi motore di ricerca la parola microcredito e sarà tutto ulteriormente più chiaro. Ad ogni modo tutti i martedì dalle 18.00 presso lo spazio 5 stelle, un gruppo di attivisti sono a disposizione del cittadino per fornire ogni tipo di informazione e chiarimento. Oggi una buona idea imprenditoriale può essere finanziata, gli strumenti normativi e finanziari ci sono. Auspichiamo che le amministrazioni comunali facciano la propria parte ed effettuino tutta una serie di interventi rivolti a garantire il miglioramento di infrastrutture e servizi e, soprattutto, rivolti a garantire la massima sicurezza delle nostre strade e piazze cittadine. Il fine ultimo deve essere quello di costituire una serie di elementi attrattivi che catalizzino investimenti nella nostra città.
Massimiliano Messina