Mancano pochi mesi al commissariamento del Comune di Acerra?

Il perenne clima di campagna elettorale che sta subendo la città da oltre un anno e mezzo e le
tante voci che giungono da Viale della Democrazia segnerebbe come fine dell’amministrazione
Lettieri il 2020, anno delle elezioni regionali.

Lotta all’inceneritore, annuncio dell’inizio dei lavori all’Arcoleo e dell’installazione delle videocamere nel
centro storico, corsa da un rogo all’altro e infine raffica di comunicati di lotta al MIUR e Regione, di
vicinanza ai lavoratori de La Doria e MonteFibre, di augurio agli alunni e di cordoglio per le vittime del
ponte di Genova.

A vederlo così, il sindaco Lettieri sembra immerso in una perenne campagna elettorale. Come se si votasse
domani, o comunque prima della naturale scadenza del suo mandato nel 2022. Cosa, che stando alle voci
che arrivano da Viale della Democrazia, potrebbe accadere già tra un anno e mezzo in concomitanza con le
elezioni regionali 2020, che vedrebbero lo stesso sindaco candidato a uno scranno in Consiglio Regionale
(in questo caso sarà interessante vedere se starà con la destra, la sinistra o la virgola).

Il problema di tutti questi annunci è che si perdono nell’aria. La lotta all’inceneritore si perde nei 240 mila
euro accettati da parte dell’A2A (gestore dell’impianto) per realizzare il sistema di videosorveglianza nel
centro storico, i lavori all’Arcoleo annunciati con un video su Facebook nel costatare già il giorno dopo i
lavori fermi, così come la lotta ai roghi si perde nel non aver approvato in sei anni di amministrazione un
protocollo organico di controllo ed intervento.

Non solo. Venendo agli ultimi giorni, alla polemica sui buoni libro di 45 euro per la terza media e di 40 per le
quinte superiori a fronte di una spesa di 400/500 euro, si resta perplessi dalla risposta che addossa le colpe
prima alla regione poi al MIUR. Il compito di un’amministrazione è quella di prendere delle decisioni
politiche, il che comporta in queste circostanze di attingere alle pieghe del bilancio per garantire la piena
coperture alle famiglie per l’acquisto dei libro, altrimenti la frase che ha campeggiato in questi giorni a
caratteri cubitali sui manifesti per la città che recita “un paese lo si può capire e giudicare dalla sua
scuola”diventa un triste presagio di una società elitaria ed escludente.

Non esente da colpe è parte dell’opposizione incapace di organizzarsi per costruire un’alternativa a questa
amministrazione. Escludendo la consigliera del MoVimento 5 Stelle Carmela Auriemma, particolarmente
attiva sul fronte del lavoro avendo seguito direttamente la vertenza CUB, MonteFibre e Doria oltre che a
quelle ambientali, il resto dell’opposizione guidata dalla consigliera Montesarchio (PD) è apparsa in questo
primo anno inconcludente. Non solo, si è resa protagonista a metà estate di un’assurda polemica social
dopo che la coalizione “Ora si Cambia” al completo si è assentata dall’ultimo consiglio comunale prima della
pausa estiva.

In tutto questo la città ha bisogno urgentemente di rimettersi in movimento; di vedere il cantiere della
piscina di via Clanio, quello di piazzale Renella del primo circolo e del parco urbano che si sostituirà allo
stadio, terminati. La città ha bisogno che ogni pioggia non si trasformi in un problema con allagamenti su
tutto il territorio. La città ha bisogno di attirare investimenti senza far diventare il negoziante un problema.
La città ha bisogno di sicurezza e controllo di punti di ritrovo. Di riappropriarsi delle proprie piazze che la
sera spesso sono trasformate in luoghi di spaccio. Di riavere un agricoltura sana e magari con un mercato
metropolitano.

Michele Paolella

Autore dell'articolo: Michele Paolella

Michele Paolella è un giornalista, scrittore e blogger napoletano nato a Maddaloni (CE) nel 1994. Iscritto alla facoltà di Giurisprudenza alla Parthenope di Napoli dopo aver conseguito la maturità classica all'Alfonso Maria de'Liguori. Da aprile 2018 è Direttore Editoriale de Il Pappecio - l'Osservatore Acerrano.

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