Eletto nel collegio di Portici – Nola, Francesco Urraro è un senatore del Movimento 5 stelle, membro della Commissione Giustizia e, da qualche settimana, della Commissione Antimafia. Già presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola, pur se di origini vesuviane, vive ormai da anni ad Acerra di cui conosce molto bene la realtà politica, economica e sociale.
Partiamo dall’inceneritore al Pantano: va chiuso?
L’inceneritore va chiuso perché la sua chiusura rientra nel nostro programma elettorale e nel contratto di
governo con la Lega. I dati sono molto chiari rispetto al danno ambientale e ad una popolazione assuefatta
dalla questione ambientale, considerato il numero dei morti e dei malati che tende ad aumentare. Anche
con l’inceneritore il ciclo integrato dei rifiuti non si è chiuso completamente e non abbiamo liberato Napoli
e provincia dai rifiuti. Non c’è chiarezza sui rilievi degli sforamenti e sui controlli, non si capisce chi controlla
chi. Chiudere l’impianto è l’obiettivo principale, fornendo però misure alternative per lo smaltimento dei
rifiuti per evitare di piombare in un’altra grave emergenza rifiuti.
Acerra, come tutte le città dell’hinterland napoletano, non è una città sicura…
Il tema della sicurezza è centrale nell’azione del governo del cambiamento e il titolo due del decreto
sicurezza è interamente dedicato al contrasto alla criminalità. Le grandi organizzazioni criminali sono state
rase al suolo dall’azione della magistratura e delle forze di polizia mentre sta crescendo sempre più, come
emerge da dati recenti, la devianza minorile e la baby criminalità, l’età criminale minorile si è abbassata
notevolmente. Occorre una commistione di repressione, con l’aumento di risorse, il potenziamento
dell’organico delle forze dell’ordine, un inasprimento delle pene e un abbassamento dell’età punibile, e di
prevenzione, con il supporto fondamentale delle due agenzie educative per eccellenza, la famiglia e la
scuola. La sola azione repressiva non basta e deve andare di pari passo con l’azione preventiva.
Ad Acerra esistono sacche di povertà. La manovra del popolo, con il reddito di cittadinanza in primo
piano, abolisce la povertà?
La manovra del popolo include una serie di misure e di temi senza precedenti che serviranno per ovviare
alle tante distorsioni che nel corso degli anni si sono incancrenite. Sia chiaro, i miracoli non si possono fare,
non è che da un giorno all’altro aboliamo la povertà e stiamo tutti nel benessere, ma c’è un’inversione di
rotta, parte un processo coraggioso e lungo che darà i primi risultati nel medio periodo. Ogni singolo
provvedimento sarà vagliato analiticamente e non ci saranno atti senza adeguate coperture per non creare
ulteriori danni ai disastrati conti pubblici che abbiamo ereditato dal malgoverno precedente.
Un giudizio sull’amministrazione Lettieri.
Un sindaco con una forte legittimazione popolare ma che si scontra con una realtà difficile, frutto di anni di
carenze e di mancanza di pianificazione a tutti i livelli istituzionali. Un grande lavoro si rende necessario a
favore dei diritti, delle tutele di fasce deboli spesso compromesse, della qualità della vita nel nostro territorio.
In conclusione: la difesa è sempre legittima?
Il ddl sulla legittima difesa è in dirittura d’arrivo ed è uno dei punti del contratto di governo con il quale si
vuole eliminare una serie di divergenze interpretative della giurisprudenza su un assetto normativo. Una
narrazione distorta dice che vogliamo armare le persone e consentire il farsi giustizia da sé ma non è affatto
così. Attraverso un iter molto articolato, con la partecipazione di tutte le parti in causa, in Commissione
Giustizia è venuto fuori un testo molto equilibrato, che ora passa all’esame dell’aula di Palazzo Madama,
che prevede un’analisi dell’attuale assetto normativo e giurisprudenziale e che non può prescindere dalle
valutazioni della magistratura, le fattispecie devono essere valutate dal giudice. Un testo che pone alla base
della difesa, che è sempre legittima, il rapporto di proporzionalità difesa-offesa che non è per niente
eliminato e che consente a un cittadino che sta in casa sua alle tre di notte, con un malintenzionato armato
che attenta alla vita personale e familiare oltre che al patrimonio, di evitare anni di processi penali e civili e
le spese di difesa.
Rosario Aversano