Le domande che avremmo voluto fare a Lettieri

A due anni e mezzo dall’inizio del secondo mandato del sindaco Lettieri, era nostra intenzione dedicare l’apertura di questo numero ad un intervista al primo cittadino, sia per compiere un resoconto della sua attività amministrativa, sia per rispondere e chiarire alcuni punti che hanno provocato perplessità tra i cittadini. L’intervista sarebbe stata interamente trasmessa, senza tagli o “manipolazioni digitali” in modo che non ci potessero essere dubbi sulla nostra buona fede. Ma niente.

Contattato dal nostro redattore Massimiliano Messina la risposta è stata un due di picche, adducendo che a fine anno ci sarà la consueta comunicazione alla città. Comunicazione che se rimarca lo stile degli anni scorsi, non sarà altro che un auto-intervista in cui dice quanto è bravo e quanto è bello con il quesito più insidioso sul proprio colore preferito. Consideriamo questa da parte del sindaco un’occasione persa, non tanto perché si è sottratto alla stampa (e sorvoliamo sull’aver definito il seguente il giornale dei 5 stelle, perché basta leggerlo per capire che non è così) ma perché ha mancato l’occasione per rispondere e togliere ogni dubbio sulle accuse che spesso gli vengono rivolte.

Poiché ciò non è stato possibile, gli rivolgiamo comunque queste domande, forse magari nella sua comunicazione alla città darà una risposta.

Perché il Comune non si è costituito parte civile nel processo “Do ut Des”?

Lo scorso mese si è chiuso il secondo atto del processo per voto di scambio che ha visto nuovamente condannare l’ex consigliere della sua prima maggioranza Ricchiuti. Confermando ancora una volta un vizio nella sua prima elezione a sindaco, e sorvoliamo sull’inchiesta del Corriere. Ora, giacché il comune e lei ha in più occasioni querelato cittadini ed esponenti politici poiché le proprie dichiarazioni erano viste come lesive per l’immagine dell’ente, non era doveroso per proteggerlo costituirsi come parte civile?

Era opportuno nominare l’ex consigliere Iorio assessore alla legalità?

Ci teniamo a ribadire che fino a condanna passata in giudicato tutti sono innocenti, quindi il rinvio a giudizio per l’ex assessore Iorio non è un indizio di colpevolezza, ma parliamo di opportunità politica. Poiché già nella scorsa consigliatura si sapeva di questo problema in cui tra l’altro è come possibile parte lesa coinvolto l’ente, era opportuno farlo diventare assessore alla legalità? E nel caso in cui dalle carte processuali dovessero uscire gravi danni all’ente, ci sarà in questo caso la costituzione di parte civile?

Attualmente qual è il suo rapporto con l’ex assessore regionale al turismo Sommese?

Da più parti è stato definito il suo padrino politico, complice anche la sua presenza nella prima campagna elettorale che l’ha vista trionfare a sindaco. Oggi, l’ex assessore regionale è rinviato a giudizio nell’inchiesta “The Queen”. Nonostante ciò qualche giorno fa ha paventato la costituzione di una lista civica per le prossime elezioni regionali. Lei cosa ne pensa?

Si candiderà alle prossime elezioni regionali?

Sempre in tema elezioni regionali che si svolgeranno nel 2020, il suo nome è spesso uscito come in cerca di una collocazione, prima vicino alla Lega ora all’area DEM, anche vista la sua visita a Firenze (come riportato dai giornali) durante la presentazione di Italia Viva, oltre che per il corteggiamento verso il presidente De Luca. Ha deciso cosa farà?

Qual’è realmente la sua posizione sull’inceneritore?

La sua amministrazione è stata da più parti accusata di avere una posizione ondivaga sull’impianto al pantano. Lo critica (dolcemente) ma ne accetta le risorse com’è stato per le telecamere di sorveglianza. Lei è pro o contro all’esistenza di quell’impianto al Pantano? E come considera le parole di De Luca che durante la firma per i fondi P.I.C.S. ha dipinto l’inceneritore di Acerra come la panacea di tutti i mali?

Come mai sul processo Carosello Bis la posizione dell’ente è sempre sembrata evanescente?

Il processo Carosello Bis che ha visto la condanna dei fratelli Pellini per disastro ambientale aggravato sui territori di Acerra, ha visto, secondo molti degli ambientalisti coinvolti, una presenza e sostegno della sua amministrazione flebile, quasi evanescente. Una presa di posizione è arrivata solo dopo la condanna ma per chiedere che il patrimonio venga usato per le bonifiche. Essendo lei cresciuto a stretto contatto con il mondo agricolo locale, come mai la posizione della sua amministrazione è stata giudicata in questo modo?

Si è parlato di una parentopoli al Comune, come valuta tali accuse?

Molti articoli di giornale hanno già annunciato che la Procura di Nola è intenta ad esaminare gli atti, anche se ad oggi restano retroscena. Lei che da 7 anni e mezzo è Sindaco, oltre ad avere una storia personale ventennale sull’ente, ha mai pensato che ciò sia avvenuto in questi anni?

Raffaele Lettieri come sarà ricordato dai cittadini Acerrani?

O che lei venga eletto in regione o in altre sedi, o che la sua esperienza scada tra due anni e mezzi, come pensa che sarà ricordato dalla città? Come il sindaco che ha portato a uno sviluppo della città, come colui che l’ha indebitata o uno dei tanti?

Queste che avete letto sono i quesiti su cui, più di ogni altro, avremmo voluto avere una risposta. Speriamo che leggendoli ci possa darà una risposta proprio durante le sue comunicazioni alla città, o magari ci ripensi per un incontro con la nostra redazione. Intanto le auguriamo un buon lavoro.

Mi.Pa.

Autore dell'articolo: Michele Paolella

Michele Paolella è un giornalista, scrittore e blogger napoletano nato a Maddaloni (CE) nel 1994. Iscritto alla facoltà di Giurisprudenza alla Parthenope di Napoli dopo aver conseguito la maturità classica all'Alfonso Maria de'Liguori. Da aprile 2018 è Direttore Editoriale de Il Pappecio - l'Osservatore Acerrano.

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