Il Sistema Sanitario Nazionale, nato nel 1948, ha migliorato la qualità di vita, estendendo l’assistenza a tutti i cittadini. Furono sconfitte malattie endemiche, come la malaria e la tubercolosi. È un grande bene comune che va migliorato e rafforzato, in equilibrio e in concorrenza con la sanità privata. Ebbene, il nostro S.S.N., unico al mondo, negli ultimi 10 anni, è stato indebolito dai troppi tagli del personale sanitario, parasanitario e dei posti letto. Una eccessiva cura dimagrante, per far quadrare i bilanci dello Stato, per cui sono stati soppressi 70.000 posti letto e sono stati chiusi molti reparti ospedalieri. A Napoli per salvaguardare il budget di spesa, si sono chiusi gli Ospedali Ascalesi, San Gennaro e parte dell’Annunziata con perdita di oltre 1000 posti letto e, di conseguenza, le corsie ospedaliere degli altri ospedali sono affollati di barelle. Ricordo, all’indomani dell’apertura dell’Ospedale del Mare, il il proclama regionale: non ci saranno barelle negli ospedali. Una bufala! Il taglio della spesa sanitaria ha tagliato non solo il personale, ma anche i centri di analisi, gli stessi laboratori che, oggi, sono assaltati per conoscere l’esito del tampone da Coronavirus. Sono stati sospesi i trail di studio, che connettevano i centri oncologici nazionali. Si sono allungate di molti mesi le liste di attesa per esami clinici e strumentali. Servono medici, ricercatori, infermieri, posti letto e, come in tempo di guerra, sono reclutati medici e infermieri pensionati, si aumentano le ore di straordinario e reperibilità. Il governo, per tappare i buchi, ha stanziato una manciata di miliardi di euro mentre ne occorrono molto di più. Sono solo cerotti su strutture sanitarie stressate. Contro i virus che, annualmente si presentano, occorre un programma economico di guerra perché i virus non hanno frontiere, non hanno confini nazionali ed internazionali. In Campania servono 10.000 operatori sanitari, servono medici specializzati e bisogna evitare il loro esodo all’estero. Non servono i test selettivi per entrare all’Università, serve, invece, la selezione alle scuole medie e, soprattutto al liceo, come ai miei tempi. Oggi si palpa il polso del governo per ribaltare la frittata virale 19 e salvaguardare il diritto universale alla salute di tutti, perché il virus attacca tutti. Lavarsi le mani, evitare le strette di mano, sono bazzecole, meglio avere le Chiese aperte e pregare, nell’attesa di trovare l’antidoto: il vaccino.
di Antonio Santoro
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