La domenica del Marchese: GIOVANNI COLANTUONO, Riformista autentico

Ad un anno dalla dipartita di Giovanni Colantuono voglio ricordarlo con la forza e la capacità che egli aveva  di stare sempre dalla parte giusta: quella del popolo.
Un innamorato della politica, mai scontato, un riformista autentico.
In un periodo storico in cui la politica ed i partiti sono sempre più deboli e dove si cambia idea ad ogni piè sospinto si eleva la sua statura morale e la sua coerenza.
Un uomo di sinistra, un uomo delle istituzioni, un uomo politico nell’accezione più vera e nobile.
Chi lo ha conosciuto personalmente ne ha sempre sottolineato la sua grande capacità di combattere le ingiustizie sociali, di fare battaglie popolari, senza populismi di sorta, di avere una visione ampia ma legata ad azioni concrete.
Un uomo formatosi “sul campo”, tra la sua gente, senza peli sulla lingua e capace di additare duramente i responsabili delle questioni più spinose del suo territorio che amava profondamente.
La sua determinazione  la sua correttezza ed il grande rispetto per le istituzioni lo hanno sempre definito.
Ma anche la sua ironia, il senso dell’umorismo, la sua umanità, sempre vicino ai più deboli, ai lavoratori, a chi non aveva “bigliettini da visita” ridondanti ed era escluso da qualsiasi processo decisionale.
Era al servizio dei suoi concittadini, anche per le incombenze più semplici che spesso la burocrazia amministrativa rende complicate!
Giovanni era popolare e popolano. Anzi, popolare perché popolano.
Di lui resta l’esempio di un uomo genuino  e semplice, lontano dalla politica personalizzata degli ultimi tempi.
“le chiacchiere non fanno per me” – diceva sempre- convinto che la politica vada testimoniata e mai sbandierata a vanvera.
Oggi celebriamo Giovanni Colantuono quale  politico di professione quale era ma soprattutto  come Acerrano amante di questa città e dei suoi cittadini.

di Vincenzo Maria Pulcrano

Autore dell'articolo: Vincenzo M. Pulcrano

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