Il PortaVoce della città – editoriale versione cartacea Settembre 2018 di Michele Paolella

Quando decidemmo, ormai mesi fa, di costituire questo giornale, volevamo dare un mezzo alla città per
esprimersi liberamente senza controllo, ma forse soprattutto per scuotere quello che è l’assopimento
dell’opinione pubblica. Fu allora deciso di chiamare questo nuovo progetto “O’Pappecio”, un tarlo di quello
che è il sistema costituito di potere e che spesso ha trovato la propria legittimazione in una certa
informazione, cultura e borghesia locale.

Negli anni spesso una storia che narrava di “una casa con un giardino” ci veniva presentata come “una villa
incorporata di piscina e di un parco monumentale”, ovviamente il tutto coronato da apprezzamenti verso
coloro che reggevano il potere in quel momento. Non era importante se fosse di destra, di sinistra, di sopra,
di sotto o di virgola: l’importante era continuare un tacito accordo di non belligeranza, e di comodo, tra un
dato sistema e coloro che dovevano esserne il cane da guardia ma che diventavano di fatto il cane da
riporto.

Non a caso, dopo la prima uscita, per delegittimarci tutti hanno cercato di metterci una maglietta che
potesse contenere stelle, o il verde ambientalista o un’altra ancora la zappa e il martello. La verità è che
come detto nel primo editoriale dal nostro direttore responsabile Rosario Aversano, questo è il giornale
della cittadinanza attiva. Non abbiamo etichette o spille se non quella della nostra città, Acerra!
Vero che ogni giornalista della redazione ha una propria storia civica e visione politica, così come lo
scrivente, e questo non verrà mai nascosto, ma è altrettanto vero che ci siamo dati come indirizzo
editoriale quello che è filo conduttore che unisce tutti noi Acerrani e che si fonda in quella storia che parte
dagli Ausoni, che passa per la contea Normanna sino alla liberazione dal nazifascismo che ci ha fregiati della
Medaglia d’oro al Valor Civile.

Il compito del giornalismo libero è quello di essere attento al potere, di esserne di controllo, senza che ciò si
tramuti in sterili piagnistei. Anche per questo non riceviamo nessun contributo pubblico, per avere le mani
libere, così come la diffusione gratuita è permessa solo grazie ai nostri inserzionisti – nonostante qualcuno
abbia tentato di farli cambiare pubblicazione offrendo un prezzo al ribasso che rispecchiasse la qualità del
prodotto!

Ora vi chiediamo una sola cosa: se un giorno dovessimo uniformarci supinamente al padrone di turno,
avere una linea di comodo verso una parte del potere o contribuire allo sfacelo intellettuale locale, gettate
nel cestino questo giornale.

Michele Paolella

Autore dell'articolo: Michele Paolella

Michele Paolella è un giornalista, scrittore e blogger napoletano nato a Maddaloni (CE) nel 1994. Iscritto alla facoltà di Giurisprudenza alla Parthenope di Napoli dopo aver conseguito la maturità classica all'Alfonso Maria de'Liguori. Da aprile 2018 è Direttore Editoriale de Il Pappecio - l'Osservatore Acerrano.

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