Sono iniziati oggi la sfilza di incontri programmati dalle stanze ministeriali della capitale per attenzionare le problematiche lavorative riguardanti Acerra.
Il MISE ha convocato nella giornata odierna un tavolo per tener presente al Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio (era presente al suo posto un funzionario del ministero) le cause che hanno spinto i lavoratori del CUB a manifestare ripetutamente sotto la sede della Regione Campania.
Ad accompagnare i lavoratori non c’è stato alcun tipo di sindacato,presente invece il consigliere comunale Carmela Auriemma,richiesta sostenuta esclusivamente dai lavoratori.
L’incontro è iniziato intorno alle 15 e le parti in causa hanno reso noto le proprie condizioni.
Dopo anni e anni di proteste inascoltate,mai avrebbero scommesso che un giorno ci sarebbe stato un contatto diretto con il governo appena insediato e ora che il tavolo è stato convocato possiamo affermare che sono stati fatti dei passi avanti rispetto a prima.
Partendo da una premessa, ovvero che la questione sia esclusivamente di competenza della regione,della vertenza in corso era a conoscenza solo il tribunale e non il Ministero.
Quindi un primo risultato è stato già raggiunto:il ministero adesso è a conoscenza della problematica e impiegherà i mezzi a propria disposizione per sbloccare una questione morta a livello istituzionale da troppi anni.
L’attuale situazione non è tra le migliori, non a caso i CUB non percepiscono da diversi anni lo stipendio e le condizioni sono molto precarie a tal punto da portare a spingere un lavoratore a manifestare sopra una gru alta trenta metri senza munirsi di elementi di prima necessità.
Cosi facendo il MISE, ha riportato all’attenzione ben tre realtà Acerrane in difficoltà, convocando un tavolo per i lavoratori del CUB,ex Montefibre e La Doria, tutti in una settimana, cosa che sarebbe dovuto succedere anni fa, quando la volontà politica poteva scongiurare quanto le diverse complicazioni.
Acerra dopo anni di attesa riesce quantomeno a farsi ascoltare, ma la strada da percorrere è ancora lunga e prima che si raggiungano soluzioni definitive, toccherà pressare ancora le istituzioni, affinché tutelino le condizioni e i diritti dei lavoratori.
Christian Gargiulo