L’emergenza roghi è una piaga che affligge la nostra terra. Le istituzioni in tutti questi anni hanno mostrato la propria assenza sul territorio, se non addirittura abusato della propria posizione per crearci sopra un business proficuo dove la spazzatura diventa oro per chi la gestisce. Le infiltrazioni camorristiche all’interno delle istituzioni e nelle società che trattano rifiuti sono diventati un problema serio, e per combatterlo serve solo una forte e determinata volontà politica.
Il generale Sergio Costa, attuale Ministro dell’Ambiente, è da sempre impegnato nella lotta contro gli ecomafiosi, ottenendo importanti risultati. Adesso, in qualità di ministro della Repubblica, la sua azione non si limita ad intervenire sull’emergenza, ma può intervenire strutturalmente sui fenomeni criminosi che mettono a rischio la vita umana.
Il decreto Terra dei Fuochi, porta nel campo di sua competenza, tutte le tematiche che mettono a rischio la tutela ambientale. Il testo già approvato da entrambe le camere prevede il passaggio delle competenze dal Ministero delle Politiche Agricole al Ministero dell’Ambiente. Passano anche le competenze sul dissesto idrogeologico, sul settore riguardante l’economia circolare e avrà in proprio possesso i relativi fondi, con l’obiettivo di sburocratizzare le pratiche ed impiegare tutte le forze a propria disposizione per aggiungere incisività alla causa.
Ovviamente non si tratta della soluzione di tutti i problemi, proprio per questo è giusto che la cittadinanza mantenga alta l’attenzione, per far si che non si commettano altre negligenze ai danni di tutti.
Il primo decreto approvato dal ministro Costa si mostra come un preludio che vedrà l’impiego di forze e fondi per avviare con effetto immediato una campagna di sorveglianza e attuare serie bonifiche dei territori inquinati, il tutto è compreso nel decreto “Terra mia”.
Christian Gargiulo