E’ noto a tutti che in questo periodo di quarantena forzata la natura in modo silenzioso si stà riprendendo i propri spazi. Mi ritorna in mente una frase che ho letto anni orsono in un trattato sull’ambiente a firma dei dott. Santoloci e Landi e che riporto testualmente: l’uomo deve imparare a ridare alla natura ciò che ha preso in prestito. Aggiungo io : altrimenti la natura lo riprende con gli interessi. Mai riflessione più saggia. Sembra però, che nell’attesa che il genere umano si ravvedesse del suo continuo sfruttamento delle risorse naturali, sia corso in “aiuto” il famigerato killer pandemico classificato Covid-19. E’ proprio vero, nulla accade per caso. E caso ha voluto che in un periodo di quarantena, dove tutte le attività, soprattutto quelle sociali hanno subito una drastica riduzione, a volte anche con la totale sospensione delle attività’ produttive, la natura nella sua immensa grandezza, si sta riappropriando dei propri spazi; acque del mare più pulite, meno inquinamento atmosferico, i fiumi che si glorificano di acque trasparenti; gli animali che ritornano ha vivere il proprio habitat rappresentano la risposta più vera all’ambiente che migliora. E’ bello vedere di nuovo i delfini nei nostri mari, i cigni nei laghi, i canali veneziani che hanno riscoperto la loro limpidezza e… che dire del golfo di Napoli. Tutto e’ stupefacente e nostalgico se si pensa cosa ha prodotto l’azione sconsiderata dell’uomo. Purtroppo c’e’ ancora “ qualcuno” che rinuncia a rinnovarsi, incoraggiando il ricorso alle energie fossili ,tanto nocive all’ambiente. Ieri le Nazioni Unite celebravano il 50° anniversario della giornata mondiale della Terra, è l’ennesimo appello rivolto a tutti per cambiare il nostro modo di vivere e soprattutto ascoltare il nostro pianeta,un grido di dolore che viene da personalità del mondo della cultura,della scienza e dell’ecologia. Eppure, un umbro, tale Francesco da Assisi ci invita, nel suo Cantico, a beatificare e lodare il Creato, non solo nella cruda recita orazionale, ma soprattutto ad applicarle nel quotidiano a praticarla.Purtroppo possiamo ritenere , con amarezza ,che un virus ha costretto l’uomo a segnare il passo, ma ha permesso a Madre Terra di riprendere fiato. Fino a quando? L’emergenza Covid prima o poi finirà, per fortuna,ma cosa accadrà dopo? Questi benefici indiretti che il mondo ne ha tratto, saranno solo un effetto collaterale ;speriamo di no.Le risposte a queste domande le dovranno fornire sia il mondo politico che finanziario che in “ unita’ d’intenti “ dovrà individuare e percorrere la cosiddetta “via di mezzo” che coniughi con giusto equilibrio, natura, solubrità ambientale ed economia. Mai come adesso la popolazione mondiale confida nella saggezza e lungimiranza degli uomini di governo per un Mondo migliore, dove l’armonia tra le parti regni sulla Terra.
di Vincenzo Angelico