Ancora una volta la questione ambientale torna prepotente nel dibattito cittadino, questa volta a seguito dell’enorme incendio divampato nella “Eurometal”, una delle tante aziende di stoccaggio situata nel cosiddetto “polo della monezza”.
La portata dell’incendio è stata talmente abnorme che nemmeno la pioggia scesa nelle ore notturne è riuscita a spegnere del tutto l’incendio costringendo i vigili a fare gli straordinari con una colonna di fumo che si è levata per tutta la giornata.
La portata dell’incendio e le sue conseguenze primarie hanno portato l’ASL NA 2nord, a chiedere ai sindaci del circondario ad emanare un ordinanza che imponga il lavaggio accurato dei prodotti agricoli e agli allevatori di evitare, fino a ulteriori ordini, la somministrazioni di mangimi e foraggi agli animali.
Il sindaco di Acerra ha ancora una volta tuonato contro il Governo reo di aver abbandonato la città dopo le promesse del partito di maggioranza relativa “Ho chiesto al ministro dell’ambiente Sergio Costa – ha dichiarato Raffaele Lettieri – di far dichiarare di nuovo Acerra sito di interesse nazionale revocando lo status di sito regionale, che ha consentito la creazione del “polo dell’immondizia” neutralizzando ogni nostra opposizione”.
Infatti, l’Eurometal subì una forte contestazione da parte degli ambientalisti, la chiesa e i mondo politico locale, quando nel 2017 la regione Campania accordò il suo ampliamento, anche alla luce della vicenda del marzo 2012 che vide la stessa subire un sequestro di rifiuti definiti “pericolosi e tossici” dalla polizia provinciale.
Intanto la Regione Campania, sotto la costante supervisione del vicepresidente della giunta, Fulvio Bonavitacola, sta mettendo in campo uomini e mezzi, per comprendere le conseguenze del maxi rogo. L’Agenzia regionale per la protezione ambientale ha installato uno speciale rilevatore della diossina e un laboratorio mobile. Sul sito dell’ARPAC sono stati pubblicati i primi dati delle due centraline di Acerra che non fanno registrare per i giorni 14 e 15 febbraio nessun sforamento, mentre per il 16 uno sforamento delle PM10. Si attendono ancora i risultati di benzene ed altri inquinanti dal rilevatore mobile installato appositamente dalla regione.
Nello stesso istante i poliziotti del commissariato locale stanno indagando senza rilasciare alcuna dichiarazione ch possa pregiudicare la propria azione.
Fermo restando il tema sul futuro della zona industriale è aperto, visto anche le prossime elezioni regionali. Per adesso nessuna forza politica o movimento ha una visione chiara e il rischio che in tanta indecisione possa continuare il martirio dell’agricoltura Acerrana è sempre più forte.
Mi.Pa.