Detenuta in un carcere turco

Questa è la storia vera di Annalisa De Gregorio, cittadina acerrana, un frammento di vita, una storia risalente precisamente a trentun’anni fa. Da una vacanza sognata insieme all’amica Anna, in Turchia, la realtà aveva assunto note di favola che, però, non hanno sempre un lieto fine.

Nel sogno, infatti, accade l’impossibile: un inspiegabile incidente stradale che coinvolge l’auto della protagonista. Due pneumatici scoppiano durante un sorpasso, spezzando la vita dell’autista di un pulmino coinvolto nell’incidente, oltre a numerosi feriti.

In Turchia, l’omicidio colposo è punibile con il carcere, mentre in altri posti addirittura è in vigore la pena capitale per tali reati. A Denizili, zona dell’incidente, no.

Annalisa viene arrestata perché,oltre all’incidente, viene trovata a bordo di una vettura non idonea al noleggio, a sua insaputa. Questo libro è il racconto di quarantotto giorni infernali trascorsi in un carcere turco, all’interno di una nazione dove le donne, a causa della tradizione locale, sono sottomesse alle figure maschili.

La paura di non tornare a casa, la condanna a quattro di anni di reclusione senza condizionale.

A fine marzo, ci saranno due presentazioni, una ad Acerra, presso CASATEATRO APS con conferenza stampa e l’altra a Napoli.

Autore dell'articolo: Vincenzo M. Pulcrano

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