A due settimane dal voto si è consolidata in parte dell’opinione pubblica (anche per l’operato di commentatori da salotto lontani dalla realtà) la falsa idea di un voto al SUD dopato per una certa natura quasi antropologica. “Assistenzialismo”, “mancanza di voglia di lavorare” o addirittura “parassitismo sociale” sono solo alcuni dei termini superficiali e sprezzanti sbandierati per criminalizzare il consenso che il MoVimento 5 Stelle è riuscito a conquistare nel meridione del paese.
Poi la realtà. Poi la cronaca quotidiana. Se un paio di settimane fa al concorso per 500 posti nell’ASIA (l’azienda della nettezza urbana) si erano proposte circa 26mila persone (di cui 1200 laureati), questa settimana con la pubblicazione degli idonei al concorsone al Comune di Napoli troviamo 119.658 domande per appena mille posti di cui circa 80mila ammessi per il profilo C.
La verità è che le persone vogliono un lavoro stabile e rispettoso dei diritti basilari, infatti, al contrario di come vanno ripetendo in questi giorni, nessuno vive nell’aspirazione dell’assistenzialismo.
Tra ricatto occupazionale e migrazione lavorativa c’è un’alternativa, due termini che in tanti sembrano aver dimenticato: dignità e diritti!
Michele Paolella