ACERRA. “La speculazione prevista nel PUC con un’abnorme consumo di suolo agricolo e la conseguente ambiguità in materia ambientale, l’emergenza sicurezza urbana, la vicenda scuola a partire dalle questioni 1 Circolo e Munari, la desertificazione del centro storico con l’operazione elettorale del distretto del commercio, il rifiuto della partecipazione democratica, la grande questione morale che investe la maggioranza per la presenza di condannati nei suoi banchi e la vicenda di parenti di amministratori assunti senza idoneità, le pressioni sul personale comunale, sono i temi che hanno caratterizzato la nostra azione consiliare. Abbiamo proposto azioni, sollecitato confronto, stimolato dibattito, trovando sempre chiusura nel Sindaco e nella sua maggioranza, impegnati ad affermare una modalità di governo feudale che sta facendo perdere un’occasione storica alla nostra città. Per questo le parole del Vescovo sono per noi uno sprono a proseguire la nostra resistenza e ci fanno sentire meno soli” dichiarano i 9 consiglieri comunali di opposizione dopo l’omelia del vescovo di Acerra mons. Di Donna. “Registriamo che coloro che avevano contributo, con ingenuo ottimismo, a dare credito ad una furba operazione elettorale e di false speranze, ora iniziano a comprendere le differenze di visione e di persone tra le opzioni programmatiche e politiche che sono state proposte al corpo elettorale – aggiungono i consiglieri comunali – dimenticandosi che l’attuale Sindaco, già consigliere di opposizione nel ‘95 con Titina Verone e di maggioranza nel ‘99 con Michelangelo Riemma, oltre che vice Sindaco dal 2012 al 2017, era ben consapevole del ruolo di comprimario che doveva svolgere, con uno spartito da recitare in cambio della fascia e di qualche silenzio importante”.
“Il messaggio della Pasqua, quello cristiano ma anche laico, è che la rassegnazione e il pessimismo aiutano solo chi non sa dove sta andando e non sa cosa lo aspetta: non è il nostro caso – concludono i consiglieri di opposizione – perché abbiamo scelto da tempo da che parte stare e come starci”.