Comme se chiamma stu film?

Tutto si è svolto in un mese di prove, nello scrigno di CASA TEATRO ove hanno avuto origine le emozioni che aprono ogni anno ai fratelli Vincenzo Maria e Gianni PULCRANO il sipario del palcoscenico.

Ho assistito allo spettacolo per ben due volte ed ho ammirato l’autentico capolavoro messo in scena dal titolo:”Comme se chiamme stu film?”. Preziosa è stata la doppia partecipazione ove ho potuto ulteriormente constatare che non stavo difronte ad amatoriali, ma a dei veri professionisti, convincendomi ancor di più, che la comunità Acerrana ha un patrimonio culturale di grande spessore e tangibile testimonianza della storia del teatro Acerrano.

L’allestimento fortemente voluto dal regista Gianni Pulcrano è stato impeccabile e, nella scia del racconto, si è notato i tesori accumulati in tanti anni di teatro, tesori che hanno un rispetto del palco stesso, iniziando dalle scenografie, luci, musiche originali del regista stesso, le pause teatrali e la gestualità dell’attore che donava personalità al personaggio interpretato. Gianni, caparbio, tenace, professionale, ha dato vita ad un capolavoro che tutti aspettavano, ed anche quest’anno ci è riuscito.

D’altronde “il teatro è un incidente passiunale da cui non si esce mai illesi”, ama dire il direttore artistico, nonché papà della compagnia. Avere mio fratello come regista è una garanzia certa.

Ecco allora, al debutto, cinque nuovi giovani che entrano a far parte dei “germani”. Roberto Arabiano, giovane talento proveniente da teatro Bellini di Napoli. Maria Soriano attrice della scuola di Ottavio Buonomo. Arturo Hedayati e Lorenzo De Rosa provenienti da una sola rappresentazione teatrale di cinque anni fa con la compagnia “i ragazzi del bar del prof”, che sotto la guida artistica di Gianni si sono rivelati attori consumati. Michele Paolella, reduce da una tournèe con Nino D’Angelo, ha dato brio e professionalità a tutta la compagnia.

Non da meno Ottavia Pulcrano (eccellente interpretazione), Viviana Sassone, ormai pedina fondamentale, Carmela Di Fiore, infinita nel look scenico e dai sorrisi innumerevoli. La giovanissima Carla Maria De Michele, interprete straordinaria della “parrucca”, che con maestria Luca Maietta (Zig Zag) l’ha trasformata somaticamente. Decisamente gioventù in scena e tutto questo si inserisce nel piano strategico di un ulteriore rilancio ed in un cambiamento molto forte rispetto alle altre stagioni teatrali. Inoltre, hanno dato vita a questo allestimento Mimmo Zito (che stupisce ogni anno per le Sue performance), pensate che sono 32 anni che recita con i PULCRANO. Rosalba Adamo (definita dal regista l’attrice che deve prendere in giro il personaggio affidatole, per la Sua briosità e la “R” moscia che la distingue. Antonio Nappo, reduce di tanti spettacoli in gioventù e fortemente voluto da Vincenzo Maria in compagnia.

In fondo a questo elenco di artisti, entra Teresa Zito, sublime nella interpretazione e grande accompagnatrice nello stile teatrale al fianco dei fratelli. Di Gianni scrivo: STRAORDINARIO di Vincenzo Maria: STORIA. Il pubblico numeroso, ha salutato tutti i ragazzi con applausi a scena aperta. Vi state chiedendo adesso perché i PULCRANO non debuttano anche a fine d’anno nel teatro di Acerra? Lungo da spiegare, ma ci sarà sicuramente un “RITORNO” ove si aggiungeranno nuove pagine e nuove emozioni, ove la “GESTAZIONE” dell’allestimento in città avrà sicuramente un altro nome…ritrovando un titolo di un FILM che per adesso i “FRATELLI” non conoscono ancora…e come direbbe il MARCHESE….”CHEST’E'”

di Vincenzo M. Pulcrano

Autore dell'articolo: Vincenzo M. Pulcrano

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