Un dolore immenso per la comunità acerrana, un dolore penetrante per la dinastia degli Esposito, alla quale il presidente ha trasmesso il suo amore per lo sport. Mario Esposito il 6 ottobre raggiungeva il “celeste divino” all’età di 64 anni.
Imprenditore, figlio di quel Luigi che all’inizio degli anni ’50 metteva radici in Acerra, realizzando il proprio sogno, divenendo importatore di import/export del baccalà a livello europeo. La vita del “Presidentissimo”, così noi giovani degli anni ’80 amavamo chiamarlo, era tutta “boutique del baccalà e calcio”. Lui viveva per il pallone, il calcio era la
sua vita, ed anche il figlio Luigi ha assecondato la passione per lo sport. La notizia del trapasso è stata accolta con
profonda tristezza ed amarezza da tutto il mondo del calcio locale, per il quale Mario era un punto di riferimento. Nel
lungo corso di presidenza di quell’ Acerrana dai colori granata, ha progettato ed organizzato un’attività dirigenziale
certamente di non facile esercizio. Occorreva professionalità, prima ancora che passione. Nominò un gruppo di giovani suoi collaboratori fidati, capaci di disciplinarsi nello svolgere il proprio compito, dalle idee e, soprattutto, degli obiettivi, dei punti di arrivo. Il primo e grande risultato arrivò nel 1982, spareggi per l’accesso in Serie D, battendo al S. Colomba di Benevento la squadra della Battipagliese per 1-0 con uno spettacolare gol di Pisani. Quel giorno caldo ed assolato del mese di giugno fu un’alba che segnò per sempre il suo fascino da dirigente-presidente, mai basato su improvvisazioni o contatti occasionali. Volle quella promozione in categoria superiore e l’ottenne. Mario rappresentava agli occhi di ogni singolo calciatore il volto della società e, non solo, Acerra tutta era fiera di questo figlio che seguiva con attenzione specifica. Dopo quella vittoria, il ruolo da presidente divenne delicato, richiedeva ulteriori doti di discrezione e di umanità, offrire garanzia di affidabilità e continuità. Mario seppe per lungo tempo mantenere questa passione ed impegno preso con la città ed i suoi tifosi.
“Pochi hanno voluto così bene alla propria città – scriveva in un post su facebook il dott. Sandro Sicignano – con dignità ed orgoglio, per tutti eri il Presidente e continuerai ad esserlo”. Commovente lo scritto dell’avv. Giovanni Bianco “ricordandolo ai tempi del liceo, il gigante buono, con quelle sue manone che si alternavano nel guidare la penna la mattina e di pomeriggio, fino a sera, a “spugnare” stocco e baccalà negli umidi ed umili bassi nella “Maddalena”…e tanti altri post e commenti di persone che l’hanno amato. Nel mentre la città era nel pieno stupore per la triste notizia, eccone arrivare un’altra. Il dott. Gabriele Ferrara fermava il suo viaggio terreno. Il fato, potenza arcana ed incontrastabile, ha voluto che due grandi amici-dirigenti che hanno percorso e gioito assieme per venti anni successi e glorie, ponesse fine all’alba del “loro” tempo a pochissime ore di distanza l’uno dall’altro. Gabriele oltre ad essere stato un grande giocatore, è stato il medico ufficiale della squadra durante la presidenza Esposito. L’ultima battaglia di Mario Esposito è stata quella contro l’abbattimento dello stadio comunale di Acerra ma la sua autorevole voce è rimasta una eco nel deserto. Gli ideali si possono dissentire, i valori ed i sentimenti rimangono tali. Grazie Mario…grazie dott. Ferrara. Buon viaggio!!!
Vincenzo M. Pulcrano