La Regione Campania attraverso uno strumento chiamato P.O.C (Programma Operativo Complementare) mette a disposizione dei Comuni risorse per la “Rigenerazione Urbana, per lo sviluppo di politiche del turismo e della cultura”. Il Comune di Acerra con delibera di Giunta Comunale n°113 del 16-07-2018 approva la scheda progettuale della manifestazione Borghi e Castelli in scena: XVII Edizione da candidare a finanziamento a seguito dell’avviso pubblico della Regione Campania pubblicato il 21-06-2018. In data 02-08-2018 l’Ente Regionale dichiara che la proposta progettuale dell’Amministazione comunale acerrana si è collocata in posizione utile per ottenere una compartecipazione ai costi da sostenere per la realizzazione dell’evento.
Per la definitiva ammissione al finanziamento si rende necessario approvare il progetto esecutivo dell’iniziativa e, quindi, il Comune di Acerra espleta questo passaggio con la delibera di Giunta Comunale n° 25 del 20-02-2019, nella quale si quantifica in euro 238.200,00 le spese per le attività progettuali in argomento, indicando anche il capitolo di spesa del bilancio (cap. 50013031) per la copertura finanziaria, con una quota di compartecipazione regionale di 70.000,00 (la differenza verrà presa dalle casse comunali). Il capitolo di spesa dove troveranno copertura i costi della manifestazione (in pratica da dove si prenderanno i 238.200,00) viene istituito con delibera di G.C. n°24 del 20-02-2019 avente ad oggetto “ Variazione del Bilancio di previsione finanziario 2019-2021”.
Nella parte istruttoria di questo atto amministrativo si dice che sono divenuti necessari taluni interventi di adeguamento degli stanziamenti di entrata e di spesa (di competenza e di cassa) al fine di poter dare copertura finanziaria ai programmi di spesa, cofinanziati dalla Regione Campania, aventi ad oggetto interventi di promozione culturale, urbana e turistica sul territorio acerrano. A tal fine le suddette variazioni comportano tagli di spesa in capitoli destinati ai debiti fuori bilancio (euro 25.000,00), alle utenze servizi generali (25.000,00), alla pulizia locali comunali (25.000,00 ), alla vigilanza immobili comunali (25.000,00), alle imposte e tasse sui beni comunali (18.200,00), alle utenze scuole elementari (10.000,00), all’integrazione sociale (25.000,00), al contributo assistenza indigenti (15.000,00) per un totale di risorse finanziarie tagliate di 168.200,00 che, aggiunte alla quota di compartecipazione regionale di 70.000,00, permetteranno la copertura dei 238.200,00 preventivati nel progetto esecutivo di Borghi e Castelli. Il programma della manifestazione prevede la “Rievocazione storica dell’assalto al Castello del 1421” e quattro serate di concerti previsti per la fine di giugno da tenersi a Piazzale Calipari. Per la rievocazione storica tenutasi il 12 maggio e per gli eventi musicali previsti il Comune di Acerra ha raggiunto un impegno di spesa di 364.168,20 euro (fotografata al momento in cui si sta scrivendo questo articolo e presumibilmente destinata a salire ). Si va dai 77.000,00 per gli Archibugeri Trombonieri ai 44.774,00 per la diretta di Canale 21, dai 24.250,00 +iva del piano comunicazione ai 3.553,60 per il servizio di vigilanza, dai 1.300,00 per il servizio di Protezione Civile e soccorso sanitario ai 1.159,00 +iva per il noleggio dei bagni chimici, sino ai 2.214,00 + iva per il servizio di sicurezza e ai 732,00 per le barriere di recinzione. Per i concerti spenderemo 40.000,00 + iva per Alex Britti, 40.000,00 + iva per Giusy Ferreri, 25.000,00 + iva per Luchè, 40.000,00 + iva per Le Vibrazioni
Da cittadino di Acerra domenica 12 maggio ho vissuto una splendida giornata, ho goduto della bellezza dei costumi del corteo storico, mi sono intrattenuto con i figuranti che avevano allestito l’accampamento medioevale nel fossato del Castello, sono rimasto stupefatto dalla minuziosa riproduzione della battaglia del 1421, sono rimasto incantato dalla meraviglia dei fuochi piro-musicali, ho riconosciuto l’efficienza del piano di sicurezza predisposto al fine di permettere il regolare svolgimento dell’evento. Da alcuni responsabili delle forze dell’ordine ho appreso che la capienza massima prevista per l’affluenza degli spettatori sia in Piazza Castello che in Piazzale Renella e’ stata definita in 5000 unità.
Detto questo nella mia lunga e, spero, non noiosa premessa, vorrei fare una serie di osservazioni. L’Ente Comune, come ogni azienda che si rispetti, dovrebbe effettuare una programmazione (nel caso specifico nel campo della promozione turistico-culturale) a breve-medio e lungo termine. Gli appuntamenti come quello del 12 maggio dovrebbero essere inseriti all’interno di un’attività costante sul territorio tesa alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale e alla realizzazione di continui eventi, anche di minore risonanza mediatica, che tengano accesi i riflettori sul nostro territorio.
Dato l’importante sforzo economico sostenuto dalla città e dato il grande lasso temporale occorso tra la definizione e la realizzazione dello spettacolo, perché l’Amministrazione Comunale con a capo il sindaco Lettieri non ha pensato a coinvolgere davvero l’intera comunità? Perché non ha definito una serie d’iniziative che vedessero coinvolti attori importanti come gli esercenti commerciali attraverso, per esempio, l’istituzione di percorsi eno-gastonomici che valorizzassero i prodotti locali? Perché non si è provveduto a realizzare una locandina con il programma della manifestazione da esporre sulle vetrine di tutti i negozi di Acerra?
Sarebbe stato carino realizzare piccole bandiere che riproducessero il logo dell’evento da far sventolare all’ingresso dei nostri negozi e, perché no, anche sui balconi dei cittadini, in modo tale che l’intera cittadinanza si sarebbe sentita parte integrante di questo progetto. Si poteva pensare a una due giorni durante la quale il nostro territorio avrebbe potuto rivivere quelle atmosfere medioevali che, sicuramente, avrebbero potuto attrarre un notevole flusso turistico con introiti di tutto rispetto per le attività commerciali. I vicoli, le corti del centro storico e dei principali corsi sarebbero potuti diventare delle location naturali dove rappresentare usi e costumi al tempo del 1400 d.c., dove raccontare storie e ascoltare musica e poter degustare cibi e ricette di quell’epoca, dando anche senso alle parole del nostro primo cittadino che, in una delle interviste rilasciate all’emittente Canale 21, consigliava a tutti coloro che avessero voluto recarsi nel nostro paese per l’evento, di parcheggiare l’auto a piazzale Calipari in modo da poter attraversare e visitare la nostra città lungo il tragitto che li avrebbe portati in Piazza Castello.
Per il Presidente del Consiglio Comunale Andrea Piatto le somme spese per questo progetto non rappresentano un costo, bensì un investimento. Allora mi chiedo quale realmente possa essere la ricaduta di questo investimento, alla luce di ciò a cui ho assistito durante la manifestazione e alla fine della stessa. Escludendo quelle poche attività commerciali beneficiarie dell’evento in quanto fortunate ad insistere all’interno del perimetro nel quale si è svolto lo spettacolo o perché oggetto di sapienti indirizzamenti, tutte le altre che ritorni hanno avuto? La rappresentazione storica ha comportato la presenza di svariate centinaia di figuranti che, come tutti gli esseri normali, hanno avuto bisogno di cibarsi. Perché non si è pensato ad un’equa distribuzione del numero presso le nostre attività che si occupano di ristorazione? Perché in alcune determine di affidamento come motivazione è stata data un’esigenza di urgenza quando, invece, l’organizzazione del progetto ha comportato tempi sicuramente non brevi?
Si è data ad un’emittente privata l’esclusiva della messa in onda della serata e le abbiamo anche erogato un corrispettivo di quasi 45.000,00. Per l’Assalto al Castello piazzale Calipari è stato individuato come zona ideale per il parcheggio, quando si terranno i concerti, quale sarà la zona ideale per la sosta? Il sindaco Lettieri innanzi alle telecamere ha dichiarato che tutti coloro che sono contro questi eventi sono contro la città. Invito il nostro rappresentante a modificare questo suo punto di vista e a preoccuparsi maggiormente di creare un clima di confronto e di sana programmazione dove le osservazioni critiche vengano viste come un valore aggiunto e non come una dichiarazione di guerra da parte di chi le avanza.
Massimiliano Messina