Approvati provvedimenti fondamentali per il sistema giustizia

La Legislatura è iniziata da pochi mesi ed è chiaro l’intento riformatore che il dicastero ha impresso nella sua azione di Governo. Com’é noto, il contratto del Governo del cambiamento lancia uno sguardo complessivo al sistema giustizia, con una prospettiva che abbraccia un periodo ampio, cadenzato da una serie di innovazioni e di riforme, la cui iniziativa è equamente suddivisa tra Esecutivo e Parlamento.

Fino ad ora il Ministero e la Commissione Giustizia hanno esaminato ed approvato in via definitiva provvedimenti fondamentali per il sistema giustizia.

Inizierei con un plauso in relazione alle ultime novità inserite in legge di bilancio. Infatti gli interventi proposti nel settore della giustizia mirano nel complesso al miglioramento dell’efficienza dell’amministrazione giudiziaria e riguardano essenzialmente il personale, perseguendo l’obiettivo della copertura e dell’ampliamento delle piante organiche nonché della riqualificazione del personale in servizio.

L’obiettivo è finalmente quello di raggiungere la funzionalità del comparto giustizia, ormai gravato da annose inefficienze divenute croniche e purtroppo endemiche. Infatti viene prevista l’assunzione a tempo indeterminato per il triennio di un numero massimo di 3000 unità di personale amministrativo non dirigenziale onde evitare una sostanziale paralisi del sistema giustizia. Chi opera nel settore sa quale carenza di organico i tribunali sono costretti a sopportare e sa quale è l’importanza rivestita dalla categoria di soggetti che si intendono assumere. Ricordiamoci che purtroppo a rimetterci per le inefficienze del comparto è sempre il cittadino.

Inoltre, l’organico della magistratura ordinaria viene aumentato di 600 unità e unitamente a ciò il Ministero bandirà annualmente per il triennio un concorso annuale per un massimo di ulteriori 200 posti. Le assunzioni sono state predisposte anche per il settore di giustizia amministrativa, dell’Avvocatura dello Stato e contabile.

A nostro modo di vedere importante è l’autorizzazione di spesa in relazione alla riqualificazione di personale dell’amministrazione giudiziaria.

L’incremento dei fondi destinati alle vittime di reati violenti e a quello di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell’usura e dei reati intenzionali violenti nonché agli orfani dei crimini domestici rappresentano una vittoria per questo Parlamento.

Ricordo ancora le difficoltà provenienti dall’attuazione delle deleghe scaturenti dalla legge 103/2017 assolutamente distoniche rispetto ad un efficace trattamento rieducativo del condannato.

Il lavoro istruttorio compiuto dalla Commissione in sinergia con il Ministero ha favorito una elaborazione compiuta dei testi dei vari decreti legislativi allineando il trattamento rieducativo del reo ad una maggiore sicurezza sociale. Fondamentali sono anche, al fine di garantire efficienza al sistema, le assunzioni di personale della polizia penitenziaria e i futuri progetti di edilizia penitenziaria, sia nell’ambito di lavori di ristrutturazione straordinaria degli impianti esistenti, che nella costruzione di nuovi. Questo per riallineare il sistema penitenziario italiano alle molteplici pronunce in ambito CEDU che hanno inesorabilmente condannato il nostro Paese a un risarcimento nei confronti di condannati detenuti in esecuzione di pena in condizioni inumane e degradanti a causa della mancanza di spazio vitale nei luoghi in cui sono ristretti.

In bilancio sono stati stanziati fondi per riuscire ad implementare finalmente riforme organiche dei sistemi processuali.

Senza tralasciare il lavoro portato avanti sulla giustizia minorile, con l’entrata in vigore dell’Ordinamento penitenziario minorile, viene rafforzato l’assetto delle misure alternative alla detenzione da ciò ne derivano sia notevoli vantaggi sul piano del contenimento della recidiva sia un abbattimento dei maggiori costi derivanti dagli oneri connessi alla gestione dei detenuti.

La riforma del processo penale, ormai obiettivo improcrastinabile di questa maggioranza è finalizzata al raggiungimento di quell’efficienza che tutti gli standard internazionali ci impongono, sia dal punto della ragionevole durata, che da quello della certezza pena unitamente ad un procedimento di reinserimento del reo nella società una volta avvenuta la riabilitazione.

La riforma del processo civile avrà come obiettivo lo snellimento delle procedure e soprattutto lo svecchiamento di istituti ormai obsoleti utili solo al rallentamento del procedimento senza allo stesso tempo ingenerare delle garanzie ulteriori nei confronti di chi nel processo è impegnato.

La giustizia telematica che attraverso l’utilizzo della PEC renderà lo strumento delle notificazioni più snello ed efficace. L’implementazione della informatizzazione degli uffici e la relativa formazione del personale.

Il contrasto ai così detti matrimoni forzati orrenda pratica purtroppo ancora molto diffusa nel Mondo, un fenomeno assolutamente che va stroncato. Ed ancora una compiuta riforma delle cd liti temerarie in linea con una giustizia equa che vuole colpire chi strumentalmente la utilizza.

Questo solo per enunciare i provvedimenti attualmente pendenti presso la Commissione giustizia.

In ambito internazionale, purtroppo ci troviamo in un momento storico dove la minaccia globale dettata dal terrorismo rappresenta la criticità più importante da risolvere. Per questo motivo un lavoro scrupoloso, proficuo e sinergico è stato portato avanti con i Paesi dell’Unione Europea e con i Paesi Terzi, assicurando un rafforzamento della cooperazione giudiziaria e una presenza costante ai diversi negoziati europei e internazionali.

Questo è quello che ci prefiggiamo di fare ovvero una compiuta riforma della giustizia che sia più in linea con la ragionevole durata dei processi e più vicina ai cittadini.

Francesco Urraro

Senatore Movimento 5 Stelle

Autore dell'articolo: Francesco Urraro

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