Se dovessi definire le dinamiche della politica Acerrana delle ultime settimane mi rifarei alla favola di Esopo del “Al lupo! Al lupo!“: mentre le persone del villaggio dormivano un pastore cominciò a gridare “Al lupo, al lupo!” Così tutti si svegliarono e accorsero per aiutarlo. Ma il pastore burlone rivelò loro che era uno scherzo. Tale scherzo continuò per parecchi giorni, fino ad una notte in cui un lupo venne veramente. Il pastore cominciò a gridare: “Al lupo, al lupo!”, ma nessuno venne ad aiutarlo perché tutti pensarono che fosse il solito scherzo. Così il lupo divorò tutte le pecore.
Il paradosso della versione Acerrana della storia è che tale metodologia del racconto del territorio, non è solamente adoperata dai vari attori che si oppongono al sistema politico che da anni regna in città, ma da qualche settimana da parte del sistema stesso.
Sarà che probabilmente già in molti sanno che questa consigliatura non arriverà al termine naturale, infatti le regionali del 2020 sono dietro l’angolo, così come la necessità di doversi riposizionare alle successive comunali, tant’è che si sta cercando il nemico per legittimare la propria azione. E tale nemico è stato trovato: il governo giallo-rosso che non chiude l’inceneritore.
A raccontarlo c’è da ridere; persone che da metà degli anni ’90, cioè un quarto di secolo, amministrano la cosa pubblica locale che solo adesso si accorgono del problema al Pantano. Tant’è che dopo avergli detto un “buongiorno, ben svegliati” subito è consequenziale la domanda “dove eravate in questi anni?”
E tale domanda viene rafforzata dalla continua accettazione dell’ente di finanziamenti, basta ad esempio ricordare gli oltre 200 mila euro per dei lavori sul territorio. Verrebbe da esclamare “fare l’ambientalista con l’aria degli altri” se non fosse che è la stessa respirata. Vabbè pecunia non olet, e la coerenza non vota!
Negli ultimi giorni poi si è raggiunta la pantomima. Il sindaco Lettieri si è scoperto combattente tuonando a suon di comunicati contro la decisione della regione di bruciare i rifiuti di Napoli ad Acerra, salvo però farsi le foto con De Luca ad ogni minima occasione.
Il problema di questo clima da campagna elettorale permanente è che sta portando l’azione politica a meri esercizi di spot. La stessa opposizione sembra incapace di costruire un qualcosa; e non sparo alto dicendo alternativa, anche se è quella che dovrebbe essere.
C’è il pericolo che a forza di gridare “Al lupo!” esso prenda vita nella nostra città trovandoci impreparati a sconfiggerlo, cosa che in realtà già sta accadendo come ad esempio per la quarta linea dell’inceneritore. Da anni si paventa questo rischio senza capire che già si è realizzato quando è stato aumentato il quantitativo da incenerire di oltre 100mila tonnellate.
In questo quadro la scelta ora sta a noi: gridare sino a far diventare ciò una routine quotidiana o occuparci seriamente della città sino ad essere pronti quando arriverà il lupo!
Michele Paolella