Agricoltura,Transizione ecologica e Politica Agricola Comune. (P.A.C.)

Anche gli agricoltori acerrani hanno manifestato le loro insoddisfazioni per nuove norme imposte dalle politiche europee e riguardanti il mondo agricolo e rurale. Anch’essi si sono mobilitati per rappresentare il disagio di un comparto messo sotto pressione, non solo per le cogenti normative  imposte dall’Europa, ma  anche dalle  difficoltà ambientali e sociali di un territorio abbandonato dalle politiche  agricole locali. Negli anni ci siamo assuefatti al pensiero che l’agricoltura fosse espressione di un comparto produttivo a se stante. Non è così, lo testimoniano i fatti e le proteste di quel mondo, oramai  in atto non solo in Italia, ma anche in altri stati dell’Unione. In realtà il mondo agricolo moderno è un settore complesso, articolato e vincolato ad altre dinamiche di mercato ed è, anche per questo, che ne determinano un comparto composito. La protesta dei  trattori evidenzia, nella sua crudezza, di come il circuito agricolo  moderno è parte integrante di un percorso  più  complesso, quello industriale. Tuttavia per alcuni, l’agricoltura è recepita e gestita  ancora come  “agricoltura convenzionale”, con i tanti limiti, seppur custode di tante virtù e tradizioni. La storia europea racconta che già negli anni 60, si ritenne necessario  intervenire sul mondo rurale ed agreste, con incentivi ed interventi strutturali al fine di assicurare il fabbisogno alimentare  e riqualificare il comparto, garantendo, nel contempo , maggiore dignità sociale agli addetti ai lavori. Gli interventi adottati e le iniziative intraprese negli anni sono integrate in uno spazio politico  europeo più  ampio, racchiuso nell’acronimo P.A.C. (politica agricola comune) Sono trascorsi molti anni, il tempo e la geopolitica hanno modificato i confini della vecchia Europa, determinandone  un eccessivo e prematuro  allargamento territoriale verso quei Paesi che per retaggio culturale, politico e realtà sociali, soprattutto riguardo ai  costi di produzione e commercio erano in palese concorrenza con gli altri produttori  europei. Quest’ultimo  costituisce  uno dei fattori che hanno contribuito  a indebolire la politica  agricola europea, fino a renderla inadeguata. Ulteriori problematiche sono emerse con l’avvento della “globalizzazione “e da ultimo dalle stringenti leggi sul cambiamento climatico e transizione ecologica. L’agricoltura europea ed i suoi prodotti hanno segnato il passo nei mercati, subendo inevitabilmente la concorrenza, a volte sleale, di paesi con legislazioni di più ampio respiro e delle multinazionali del cibo. Ritengo che altrettante riflessioni debbano essere fatte sui “ Dazi Europei in importazione “ e sulla diversità delle aliquote IVA, ancora poco  omogeneizzate tra i vari Stati europei, che  purtroppo, si sono dimostrate  non sempre efficaci per salvaguardare, non solo il made in Italy, ma nemmeno in marchio U.E. Consapevole  che il cibo buono è e sarà ancora il  frutto delle laboriose mani dell’agricoltore, si  auspica che le Istituzioni preposte, nazionali ed europee, dedichino il giusto rispetto e le dovute attenzioni ad un mondo che, seppur con umiltà, costituisce ancora  l’elemento essenziale per il futuro e lo sviluppo   dell’ umanità. Infine l’augurio da porgere al mondo agricolo, è  che l’Unione Europea  adotti politiche rivolte alle gratificazioni per tutte le aziende virtuose, favorendo le conoscenze e la condivisioni di strumenti idonei alle imprese agricole e di settore anche al fine  facilitarne  la cosiddetta  transizione verde. Altrettante speranze si ripongono nella politica  acerrana , affinché , guidi e garantisca gli agricoltori locali , seppur nella consapevolezza delle risposte minime che le amministrazioni locali possono fornire al comparto. Tuttavia Queste, possono e devono  adottare idonei dispositivi per garantire ai lavoratori della terra, maggiore sicurezza nelle campagne, migliorarne le viabilità e mobilità campestre….Tutte  promesse “ urlate “ con enfasi  durante la campagna elettorale, ma   mai realizzate. “l’agricoltura ti appare semplice quando il tuo aratro è una matita e tu sei lontano  molte miglia da un  campo di grano“ Dwight David Eisenhower

di Vincenzo Angelico

Autore dell'articolo: Vincenzo Angelico

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