Acerra: tra insicurezza e criminalità subisce un coprifuoco perenne

Il fatto di cronaca accaduto ieri ad Acerra si colloca tra le tante vicende di criminalità che accadono nel nostro paese. Una persona visibilmente alterata forse in preda all’alcool che, in piena notte, compie senza una ragione apparente atti di vandalismo verso il bene pubblico e una serie di veicoli parcheggiati creando una situazione di panico tra i vicoli del centro storico.

Quello che è uscito fuori alcuni minuti dopo attraverso i social, è l’immagine di un uomo a terra, dando spazio alle teorie più fuorvianti oltre che all’odio da testiera. C’è chi dice che sia stato malmenato, c’è invece chi sostiene che sia stato buttato sotto da una macchina e chi invece spera che quell’uomo abbia subito entrambi le sorti.
Mentre le varie fazioni ideologiche tuttora sono in contrasto per capire di chi sia la colpa o quanto sia stato sbagliato incolpare qualcuno, la vera tematica, cioè quella della sicurezza cittadina, passa in secondo piano.

Che sia un fatto imprevedibile è vero, ma se fosse stato l’unico episodio a quest’ora non ci saremmo posti una mancanza seria qual è la sicurezza. Non a caso, al calare della notte, sembra che in città scenda un coprifuoco che impedisce di vivere con sicurezza le vie cittadine. Ciò rende difficile anche il commercio locale, facendo venir meno la cosiddetta sicurezza volontaria.

Le mancanze dovute alla scarsa illuminazione in alcune zone della città, l’assenza di telecamere di videosorveglianza e la scarsa presenza delle forze dell’ordine a partire dal tardo pomeriggio,impone una maggiore prudenza nei propri confronti a tal punto da chiudere la propria attività, se si è commercianti, o a restare in casa o ancora a spostarsi altrove nel caso uno volesse passare la serata in compagnia.

La sicurezza ad Acerra è una tematica sottovalutata e l’amministrazione dovrebbe considerarla una priorità insieme alle problematiche ambientali ed occupazionali, in modo da ritornare vivere realmente la città senza aver il timore di subire atti di violenza.

Christian Gargiulo

Autore dell'articolo: Christian Gargiulo

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