Sabato sera poco dopo la mezzanotte ad Acerra un gruppo di ragazzi, fuori una nota attività di Corso Italia, sono stati artefici di una maxi rissa . Qualche testimone ha parlato di schiaffi e calci senza ricorrere all’utilizzo di armi di qualsiasi genere come, che purtroppo già in troppe volte abbiamo visto accadere in altre situazioni analoghe, dove da un semplice litigio per futili motivi si è sfociato in una vera e propria tragedia.
I protagonisti dello spiacevole accaduto si sono dileguati non appena sono state allertate le forze dell’ordine lasciando un ennesimo segnale negativo che va a gravare sull’immagine della città di Acerra.
Questi eventi ormai sono diventati una caratteristica negativa della città, tanto da influenzare scelte che hanno inciso molto sul futuro del territorio sia in termini economici e di sviluppo che sociali. Infatti, non sono pochi gli imprenditori che hanno dislocato le proprie attività commerciali fuori dal territorio acerrano, in zone considerate “più tranquille” e sicure. Non solo, tali fenomeni hanno avuto un impatto negativo sul grado di attrattività della città, considerata ormai poco vivibile agli occhi dei cittadini Acerrani e non, portando di conseguenza una potenziale economia ad essere sviluppata nei paesi confinanti e danneggiando inconsapevolmente chi eroicamente continua a restare e investire sul territorio.
Altro aspetto non meno importante, è la risposta del popolo acerrano a questi eventi. Risposta che il più delle volte è caratterizzata da una forte diseguaglianza di giudizio a seconda di chi sia a commettere il crimine. Ciò che mi ha portato ad analizzare il fenomeno è stato il differente comportamento degli Acerrani a due episodi capitati a distanza di poco tempo.
Appena una settimana fa, una persona di colore, con una spranga ha causato danni a diversi veicoli nei pressi di via San Francesco d’Assisi e via Soriano ad Acerra. La notizia di tale episodio, in pochissimi minuti, ha avuto un’estensione capillare sul territorio arrivando anche nelle zone più distanti. Sui social, invece, in particolare Facebook, si è scatenata una gara a chi la sparava più grossa su questa persona, con frasi razziste, di disprezzo e ripugnanti. Moto d’indignazione e richiesta di giustizia che invece non si è avuto nell’episodio di sabato. In più, le poche persone sentite parlare dell’accaduto utilizzavano parole molto comprensive tipo: “alla fine sono ragazzi e può capitare”, “non è niente di che, una semplice lite tra ragazzi”, di fatto sminuendo la gravità dell’accaduto.
Queste reazioni opposte a eventi negativi, che hanno arrecato danni diversi ma ugualmente gravi, non fanno bene alla città, soprattutto alla luce di una richiesta di sicurezza sul territorio. Il reato è reato e deve essere giudicato e condannato in egual modo, e non in base al colore della pelle di chi lo commette, altrimenti Acerra resterà destinata a vedere il suo sviluppo economico, e quindi sociale, bloccato.
Achille Di Balsamo