Acerra città futura: “quarta Linea per l’Inceneritore di Acerra: una Vittoria per Acerra!” 

Era solo questione di tempo, la IV Linea dell’Inceneritore di Acerra prima o poi sarebbe arrivata

L’Inceneritore di Acerra non è mai stato il risultato di un’emergenza, bensì di una chiara idea di una certa politica che fa della gestione dei rifiuti un incrocio tra business e sintesi politica, che supera le leggi, le ideologie politiche, l’interesse dei territori e addirittura la tutela della salute dei cittadini.

E mentre in tutta Europa si chiudono gli Inceneritori, si costruiscono nuove politiche che tutelano

ambiente/salute e sviluppo urbano sostenibile, le “emergenze programmate” nei nostri territori, come nella regione Lazio, servono per riaccendere il dibattito sulla loro costruzione e/o ampliamento.

E allora le parole del Governatore De Luca sulla IV linea dell’Inceneritore di Acerra non ci sorprendono, ci fanno essere bensì forti della nostra opposizione che dal 2004 abbiamo portato avanti contro la costruzione dell’Inceneritore di Acerra. Un impianto obsoleto, che oggi perde oltre 60 mln di euro, versati tranquillamente dalla Regione Campania per mantenere “redditizia” la gestione della A2A.

Questa ennesima emergenza rappresenta chiaramente l’assenza di volontà di una certa politica di affrontare questioni cruciali in maniera partecipata e con un progetto concreto e futuribile percorrendo, al contrario, scorciatoie sempre più problematiche per i territori coinvolti.

Sia ben chiaro, in questa vicenda, come nelle vicende passate sui rifiuti, le responsabilità sono di tutti i livelli istituzionali, nessuno escluso. Tutti utilizzano le “emergenze programmate” per negoziare qualcosa di utile per la propria affermazione politica sui territori, siano essi finanziamenti per eventi ludici con artisti di livello nazionale, finanziamenti per recuperare progetti bloccati da anni per l’incapacità amministrativa/gestionale, o ancor peggio per ottenere una candidatura di bandiera in una futura elezione.

Se così non fosse, se le responsabilità fossero da ascrivere solo ad una parte, avremmo delibere ad esempio sulla adozione di politiche virtuose per la diminuzione a monte dei rifiuti, sostenute con sgravi e/o tassazioni agevolate, tavoli di coordinamento interterritoriale per l’individuazione di siti di compostaggio, uno degli anelli mancanti per ridurre i rifiuti, il passaggio da tassa a tariffa puntuale, azioni di de-plastificazione non solo richiamate, ma realizzate, e l’incentivazione all’uso di materiali riciclabili. Tutto ciò non avviene.

Oggi abbiamo risposte ai quesiti che “pesano” sulla nostra comunità: quanto ha inciso e sta incidendo il fenomeno rifiuti sulla nostra salute, sui nostri territori? Dove sono le bonifiche

sempre evocate e mai realizzate, lo smaltimento delle ecoballe, dove gli screening sulla salute dei cittadini, dove la mappatura degli inquinanti suolo/aria/acqua?

Abbiamo visto invece delibere di facciata, vuote, “ricopiate” da comuni più virtuosi, utili solo ad accontentare il “chiacchiericcio da marciapiedi” a cui si è ridotta la politica della nostra città, sempre più fatta di fans ovviamente “interessati” e di nessuna discussione nel merito dei provvedimenti e della loro efficacia.

E in questo momento non si sono fatte attendere le prese di distanza ” a vacant’ e a chiacchiere” di tutti gli schieramenti politici e dei candidati a sindaco e consiglio comunale, ovviamente impegnati nella tornata elettorale, e di parte di quegli ambientalisti che “parassitariamente” si intestano sensibilità ambientalistiche per coltivare un protagonismo personale sempre utile nei momenti propizi o meno propizi sul piano della competizione elettorale.

Allora, dopo aver incontrato i candidati alla carica di sindaco della nostra città per illustrare le criticità del nostro territorio e prospettare le opportunità di soluzioni progettuali adeguate, dopo aver chiesto un impegno presso l’ARPAC e alla magistratura, di spiegare da cosa dipendono gli sforamenti dei PM10 nella nostra Città, sforamenti equiparabili a quelli di Torino, Milano, Bologna, AcerraCittàFutura chiede alle forze politiche e civiche impegnate in queste elezioni amministrative di uscire fuori dall’autoreferenzialità delle loro filiere istituzionali -finora utili solo per intestarsi un simbolo, -per acquisire o rafforzare una candidatura presente o futura, e di aprire una fase nuova di coinvolgimento di tutte le rappresentanze istituzionali in un progetto di superamento della politica dell’incenerimento sul nostro territorio fin da ora, prima delle elezioni amministrative del 12 giugno.

Riteniamo che questo è il momento per impegnare i candidati e le forze politiche e civiche ad esprimere con quale strategia politico/amministrativa, con quale modello di sviluppo (il PUC è lo scrigno che racchiude la visione di un modello di sviluppo della nostra città) intendono realizzare il superamento dell’inceneritore.

E’ sulla valutazione di questi elementi –per ora presenti in modo general generico in molti programmi elettorali- che dobbiamo misurare la qualità delle candidature di questa competizione elettorale e la loro capacità di attivare tutti i livelli istituzionali e le filiere di partito per aprire un solco nel concreto interesse della nostra città.

Autore dell'articolo: L'Osservatore Acerrano

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