A CARTE SCOPERTE

“Perché un altro giornale acerrano?” Molto probabilmente alcuni di voi, nel ritrovarsi tra le mani ‘O Pappecio, si porranno questa domanda.
È strana la nostra città dove bisogna giustificare le presenze, dove chi resta a casa in ciabatte non ha dare spiegazioni mentre chi si impegna deve sempre spiegare il perché.
E noi, come sempre, siamo pronti a dichiarare i nostri perché, le ragioni che ci portano a metterci ancora una volta in gioco, nella certezza che è possibile, in questo momento, ritagliarsi il ruolo di spettatore per poi dire “io l’avevo detto”. Non crediamo sia il momento del gioco al massacro né del “tanto peggio tanto meglio”.
Perciò, questo foglio, ancora una volta, rappresenta una scelta di campo, è il nostro modo di essere e di sentirci società civile attiva.
‘O Pappecio sarà un giornale fortemente legato al territorio e alla città perché crediamo che una delle ricchezze maggiori sia l’identità e la memoria collettiva. Di fronte al pericolo di un centro urbano senza più storia e anima, che rischia di diventare solo un enorme dormitorio pubblico occorre ritrovare le ragioni del vivere comune, che, ne siamo convinti, è possibile trovarle nella nostra storia, nelle nostre tradizioni e nel nostro popolo.
Sarà un giornale di servizio, strumento di cittadinanza attiva e di tutela dei consumatori e dei diritti civili. Un canale di comunicazione sempre aperto tra il cittadino e le istituzioni.
Sarà sicuramente un giornale di parte. Non crediamo e non abbiamo mai creduto a chi dice di non essere di parte. Le nostre storie personali parlano chiaro: non abbiamo mai venduto la nostra penna ad alcun interesse. Abbiamo sempre seguito le nostre convinzioni, a volte giuste a volte sbagliate ma sempre disinteressate e in buona fede. E, ancora una volta, la nostra libertà non è in vendita.
Sarà, per l’ennesima volta, una scommessa che vogliamo lanciare noi stessi e all’informazione cittadina con l’aiuto dei lettori. Una scommessa che si è pronti a vincere, che non temiamo di perdere, e alla quale non intendiamo rinunciare.
Come sempre, a carte scoperte.

Rosario Aversano

Autore dell'articolo: Rosario Aversano

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