La legalità ad Acerra è un optional?

Negli ultimi anni ad Acerra sempre più cittadini, alla luce di una serie di scandali che hanno coinvolto la città e chi l’amministra, si sono chiesti se la legalità nella nostra città fosse un optional. Basti considerare che poche settimane fa l’Assessore alla Polizia Municipale Vincenzo Iorio è stato raggiunto da un provvedimento del Tribunale di Nola che lo vede imputato per truffa aggravata ai danni dello stesso Ente nel quale, sino al 3 settembre 2019, ha ricoperto un ruolo di spicco nell’Esecutivo con delega alla Polizia Municipale.

L’amministrazione Lettieri, tanto attenta alla tutela dell’onorabilità e dell’immagine della città, nel 2016 approvò una singolare delibera definita dall’Ordine e dal Sindacato dei Giornalisti “delibera bavaglio”, il cui contenuto rappresentava una minaccia per i giornalisti e un attacco all’art. 21 della nostra Costituzione. Immagine del nostro Paese che, per la giunta Lettieri, non è stata sempre una priorità. Infatti il sindaco, pur consapevole che il sig. Iorio fosse stato oggetto di licenziamento da parte della Fiat per fondati motivi, così come evidenziati nel primo e secondo grado di giudizio dal Tribunale del Lavoro, ha pensato bene di nominarlo, guarda caso, Assessore proprio alla Polizia Municipale.

Va ricordato che, sempre al fine di tutelare l’onorabilità e l’immagine della città, la giunta Lettieri più volte ha dato mandato al proprio legale di perseguire penalmente quei “diffamatori cittadini” che si sono azzardati ad esprimere sui canali social opinioni o critiche politiche nei confronti della prima carica istituzionale locale. Cittadini che, costretti a subire un procedimento penale, si sono visti riconosciuti dalla Procura e dal Tribunale di competenza tutte archiviazioni – assoluzioni ,in quanto le frasi ritenute diffamatorie non erano altro che espressioni rientranti nella sfera della critica politica e quindi non lesive dell’immagine e dell’onorabilità del sindaco. Va ricordato inoltre che, sempre al fine di tutelare l’onorabilità delle istituzioni cittadine, la giunta Lettieri sembrerebbe che, dopo una chiara e precisa nota inviata dal Tribunale di Nola al Comune di Acerra nella quale si evidenziava che lo stesso risultava essere parte lesa nel procedimento a carico di Iorio, non avrebbe avuto scelta che dar mandato ai propri legali di procedere alla costituzione di parte civile nel medesimo processo.

Nel 2016 una diversa linea fu adottata nei confronti dell’ex consigliere comunale di maggioranza Nicola Ricchiuti, eletto nella lista civica “Acerra è Tua”, all’epoca dei fatti lista capeggiata dall’attuale Presidente del Consiglio Comunale Andrea Piatto. Nonostante le ripetute richieste dei consiglieri di opposizione di discutere di un’eventuale costituzione di parte civile nei confronti di un membro del consiglio comunale rinviato a giudizio per voto di scambio per fatti avvenuti durante le elezioni amministrative del 2012, l’Amministrazione non ha mai provveduto a convocare un consiglio comunale monotematico. Il Ricchiuti è stato condannato in primo grado nel 2017 dal Tribunale di Nola a 10 mesi di reclusione e all’ interdizione dai pubblici uffici. Il secondo grado di giudizio si celebrerà il 31 ottobre nonostante la misteriosa scomparsa dell’intero fascicolo processuale presso la Corte di Appello di Napoli, fatto per il quale , ancora una volta, ha visto la città di Acerra alla ribalta della stampa nazionale.

Fa specie che a rappresentare l’immagine e l’onorabilità di un’intera comunità siano stati tre semplici cittadini costituitisi parte civile (tra l’altro uno dei quali oggetto di continue querele da parte del Lettieri) e non l’Amministrazione. Non basta organizzare sfilate per la città, strumentalizzando la presenza di bambini e di rappresentanti dello Stato, per essere definiti uomini rispettosi della legalità. La legalità non è soltanto un concetto astratto legato alla giustizia o alla morale, ma un vero e proprio percorso fatto di costante impegno nel rispetto delle regole e di acquisizione di principi.

AL.CA. -MA.ME.

Autore dell'articolo: Massimiliano Messina

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