Come una vicenda che dovrebbe far indignare i cittadini e pretendere un efficientamento della macchina comunale viene svilita e buttata in chiacchiere da bar
IL FATTO Lo scorso 27 maggio, presso la casa comunale, si è svolta la commissione di Vigilanza presieduta dal consigliere del M5S Carmela Auriemma, avente ad oggetto l’audizione del DEC del contratto Tekra. A 10 minuti dal termine della seduta, con audizione già terminata, giunge il consigliere di maggioranza Giulio Stompanato, giusto in tempo per firmare i verbali di lavoro della seduta alla quale però non ha assistito.
LA REAZIONE Il presidente Auriemma, fedele alla linea di efficientamento dei lavori e di rispetto della macchina comunale da sempre professato, chiede al presidente del consiglio di non erogare al conigliere Stompanato il gettone di non-presenza.
CONSEGUENZA da li parte un piagnisteo consumato soprattutto via social, dove il consigliere di maggioranza, per difendere il suo onore macchiato dalla non erogazione del gettone, prima chiede il gettone, poi dice che è per darlo in beneficenza (18 euro), poi di dare in beneficenza tutti quelli ricevuti da gennaio, poi -come a scuola quando i ragazzi litigano con un compagno di classe e lo invita fuori per “discutere” della questione – sfida il consigliere Auriemma a presentarsi martedì 17 aprile alle 9,30 fuori l’ufficio del dirigente per donare tutti i gettoni.
TARALLUCCI E VINO una questione seria che avrebbe dovuto far indignare la cittadinanza, non tanto per la somma del gettone in questione, ma per il focus sull’efficienza delle commissioni posto dal presidente Auriemma, si è trasformata in una dimostrazione muscolare spostando l’attenzione dalla questione commissioni al “dono tutto”, atto nobile ma non contingente alla questione, con l’intervento della maggioranza che nella giornata di domenica 15 aprile posta una foto via social in cui dice di affrontare tutte quelle questioni che non ha affrontato in un anno – meglio tardi che mai – ma che sottende un messaggio politico-propagandistico, infatti pone un veto sulla minoranza che rappresenta nel suo insieme 12052 cittadini, censurandola di ogni iniziativa. In una città normale il consigliere Stompanato avrebbe chiesto scusa e promesso di essere puntuale e produttivo nelle commissioni successive e invece si è scesi in chiacchiere da bar in cui i tifosi della politica hanno indossato una bandiera e fatto il tifo da stadio.
Al di là del folklore di certa politica acerrana, in questa città vige da anni un problema commissioni che sono nei fatti improduttive, onerose e fondamentalmente inutili e non in grado di rispondere ai problemi della città con la maggioranza ferma a girarsi i pollici perdendo l’occasione lanciata dalla consigliera Auriemma per fare ciò che è più brava: propaganda!
Michele Paolella