Alla domanda “perché un altro giornale acerrano?” posta nel primo editoriale di questo giornale crediamo di aver risposto numero dopo numero. È passato un anno da quel 24 aprile 2018 quando per la prima volta vide la luce in città questo nuovo soggetto editoriale. Un anno dove dal primo momento abbiamo descritto e raccontato a carte scoperte la nostra città. Senza padrini né padroni.
Un breve viaggio che ci ha dato la possibilità di dare voce ad associazioni, forze politiche e chiunque avesse una storia da raccontare, per uscire dal torpore culturale in cui ci hanno condotto nell’ultimo ventennio. Tanti sono stati gli attacchi ricevuti, soprattutto da certa politica locale improntata su slogan e non sui contenuti. Quei contenuti che abbiamo tentato in ogni modo di diffondere, gli stessi che ci permettono, nonostante la nostra giovane età, di essere credibili.
Abbiamo dimostrato con i fatti che la linea editoriale di questo giornale è improntata sulla libertà di parola, senza prendere le parti di una fazione o censurandone un’altra. Acerra e l’essere Acerrani è centrale in queste pagine.
Le nostre radici vanno riscoperte, protette ed alimentate, poiché un albero privo è destinato a morire.
Come scritto dal primo istante, Acerra più che flagellata dalla mala politica è vittima dell’indifferenza e dall’apatia che la genera. Quell’IO che ci ha portati alla solitudine come comunità e che ci porta nei momenti fondamentali della nostra storia ad essere divisi, ad essere “calpesti e derisi”.
Vivere la nostra città, raccontarla, significa per noi camminare per quei vicoli intrisi di storia e sentire i rumori e i sapori di una storia gloriosa. Significa ricordarsi di essere figli della città che per prima ha ricevuto la “civitas sine suffragio”, significa essere figli di quella resistenza che oggi va resuscitata e diffusa nelle piazze, nelle scuole, per ogni strada che ha visto il sangue dei nostri padri e fratelli essere versato.
Come sempre vi ringraziamo per il tempo che dedicate alla lettura di queste pagine, come sempre ci teniamo a ringraziare coloro che dal primo momento hanno creduto in questo progetto e che ci danno mensilmente la possibilità di girare per la città.
La nostra promessa, il nostro impegno sarà sempre quello di essere al servizio della città per dare voce a chi non l’ha!
di Michele Paolella