Sostituiamo la pistola con un libro – editoriale di Michele Paolella

Tre omicidi in 40 ore, di cui una ad Acerra svolto in pieno giorno in mezzo ai bambini che giocavano sul parco Gravina e famiglie che uscivano dalla messa della San Alfonso.

Quello della criminalità organizzata è un fenomeno che in questi anni in città si è sottovalutato, o meglio ignorato, è ritornato attuale con tutta la sua realtà.

Quello della guerra alla malavita è argomento da rendere vivo ed attuale. Non può spegnersi in frasi di circostanza della politica. Soprattutto non può silenziarsi al silenziarsi degli spari, perché proprio in quel momento è più pericolosa per il nostro quadro sociale e democratico.

Gli intrecci tra politica, economia e criminalità hanno segnato drammaticamente la storia del nostro paese, oggi però all’alba di un cambiamento invocato dai popoli, c’è la possibilità di sradicare il fenomeno e liberare intere aree della nostra penisola su cui lo stato non ha più potere.

In questo la repressione da sola non può bastare. Occorre lavorare sull’educazione alla cittadinanza, soprattutto con i più giovani, incrementando e rafforzando quel patto di servizio tra istituzioni e società civile. Bisogna sostituire la prospettiva di una pistola con la prospettiva di un libro!

In questo sarebbe auspicabile a livello cittadino un impegno nel promuovere programmi che arrivino nelle scuole, nei quartieri abbandonati, nelle famiglie. Un piano nel quale sia chiara la prospettiva di una città libera da qualsiasi tipo di catene e libera dal compromesso ideologico, economico e morale.

Oggi si può segnare il passo della città futura. Oggi si possono gettare le fondamenta della rinascita civica Acerrana. Non perdiamola!

Michele Paolella

Autore dell'articolo: Michele Paolella

Michele Paolella è un giornalista, scrittore e blogger napoletano nato a Maddaloni (CE) nel 1994. Iscritto alla facoltà di Giurisprudenza alla Parthenope di Napoli dopo aver conseguito la maturità classica all'Alfonso Maria de'Liguori. Da aprile 2018 è Direttore Editoriale de Il Pappecio - l'Osservatore Acerrano.

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