Acerra divenne Contea nel 1116 ed ebbe quarantaquattro Conti, dei quali: 4 de Medina, 1 Ruggero V Conte, la cui sorella Cecilia sposò Rainaldo d’Aquino, ed ebbe due figli Riccardo VI Conte e Sibilia, che divenne Regina, sposando Tancredi Re di Sicilia. I de Cardenas divennero Conti di Acerra nel 1499, quando Alfonso I comprò la contea per 30.000 ducati, dal futuro Re Federico D’Aragona.
Il casato de Cardenas si estinse con Maria Giuseppa, XLIV, contessa, che, nonostante si fosse sposata due volte, non ebbe figli. Nel 1806, il Re Giuseppe Bonaparte abolì il sistema feudale. Nel 1812, morta la Contessa, la Contea passò agli Spinelli Principi di Scalea in seguito a matrimoni, iniziati già nel 1664, quando il Conte Carlo II de Cardenas sposò Francesca Spinelli,.
Nel 1925, il 16 maggio, il Sindaco di Acerra, per ordinare la macchina comunale, essendo i vari uffici dislocati sul territorio convocò il Consiglio Comunale, che, all’unanimità, approvò l’acquisto del Castello. Pertanto, il 28 agosto del 1925, si costituirono davanti al Notaio Crescenzo Barletta fu Giuseppe, il Cav. Avv. Giovanbattista Passaro fu Salvatore, speciale procuratore del Conte Carlo Spinelli, fu Alfonso, e il Cav. Uff. Avv. Achille Aversano fu Aniello, come Sindaco del Comune e il Sig. Tommaso Puoti fu Pasquale, quale collettore della Esattoria e Tesoreria del Comune di Acerra.
Il Cav. Passaro dichiarò che il Conte Carlo Spinelli era l’unico e libero proprietario del Castello Baronale, sito in Acerra, al Largo del Castello, numero civico, 3, di più piani, vani con bastioni, cortili ed ogni altro accessorio, doppio fossato adibito a giardini, e più precisamente, un giardino a livello dei cortili, coltivato a frutteto, di are ventidue, ed un giardino nel fossato di are sessanta, limitato da muro di cinta.
Il Sindaco Cav. Achille Aversano, come da mandato del Consiglio Comunale, acquistò il Castello ex Feudale, per lire 550mila, come stabilito dalla perizia degli Ingegneri Cav. Sanguigno Francesco e Giovanni Caruso. Pertanto, nel 1925, il Castello divenne la sede del Municipio, ove si sono succeduti Podestà e Sindaci fino al 1993, quando l’Amministrazione Comunale si trasferì nella nuova sede municipale ed il Castello divenne il centro della vita culturale ed artistica della Città.
Ecco, il Sindaco Achille Aversano, amministratore saggio ed onesto ebbe lo sguardo lungo donando alla Città un bene inestimabile. Perciò, il Sindaco Tommaso Esposito deliberò il 25.02.2011 una giornata in onore del Cav. Achille Aversano ed appose la lapide, scritta dal sottoscritto, nell’androne del Castello, alla presenza degli eredi e di tutta la cittadinanza.
Antonio Santoro