“Un 2018 all’insegna della Mal’aria: le città campane restano intrappolate sotto la cappa grigia dello smog con rischi per la salute delle persone”. Così scrive Legambiente, specificando che in Campania sono state 13 le città ‘fuorilegge‘ per la qualità dell’aria, cioè quelle città che hanno superato il limite di 50 microgrammi per metro cubo di PM10 per più di 35 giorni.
Acerra in questa drammatica classifica si piazza al terzo posto, dietro San Vitaliano e Pomigliano, con ben 73 giorni di sforamenti. Come asserito da Legambiente “hanno respirato polveri nocive circa un giorno su tre nel peggiore dei casi (S. Vitaliano e Pomigliano d’Arco), e uno su quattro nel caso di Acerra“. “Numeri – aggiunge – che si traducono in problemi di salute, costi per il sistema sanitario e impatti rilevanti sugli ecosistemi: le morti premature attribuibili all’inquinamento atmosferico nel nostro Paese sono oltre 60mila l’anno, come riportato annualmente nei report dell’Agenzia ambientale europea (Eea) “.
Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania, commentando i dati ha dichiarato “Come ribadiamo da anni non servono misure sporadiche, ma è urgente mettere in atto interventi strutturali e azioni ad hoc sia a livello nazionale che locale per liberare le città dalla cappa dello smog. In questo è fondamentale il ruolo della Regione nel predisporre piani e misure oltre a nuovi fondi da destinare a progetti innovativi, a partire dal settore della mobilità. Accanto alla politica regionale, le amministrazioni comunali devono avere più coraggio, essere meno timorosi nell’ applicare nuove concrete ed efficaci politiche di mobilità sostenibile. Prioritario è investire su uno svecchiamento del parco autobus, puntando su un trasporto pubblico locale moderno, treni per pendolari e mobilità alternativa, senza dimenticare la riqualificazione energetica degli edifici, garantendo così una riduzione nelle emissioni dagli impianti di riscaldamento domestici”
Michele Paolella