Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria. In questo numero parlerò di un “uomo saggio” e di grandi virtù umanitarie. Gennaro Verolino, arcivescovo della Chiesa Cattolica, visse la sua infanzia e giovinezza ad Acerra, paese di origine della madre. Studiò presso il seminario di Acerra, e poi, alla Facoltà Teologica dei Gesuiti di Napoli. Fu ordinato sacerdote il 23 dicembre 1928, nella cappella privata di monsignor Francesco De Pietro, vescovo di Acerra. Dopo poco fu inviato a Roma dove studiò presso l’Apollinare. Conseguì la laurea in “utroque iure”, scegliendo di seguire la carriera diplomatica al servizio della Santa Sede. Come segretario della Nunziatura Apostolica, nel 1944 visse in Ungheria, retta allora dal Nunzio Angelo Rotta. In quel periodo, in piena seconda guerra mondiale, rischiando la propria incolumità fisica, si distinse per aver salvato da morte certa più di 30.000 ebrei. I nazisti avevano deciso di attuare la loro eliminazione di massa, di deportarli nei campi di concentramento per sterminarli, essendo l’Ungheria occupata dalle truppe di Adolf Hitler. Il futuro arcivescovo li mise sotto protezione diplomatica, con passaporti falsi. Il tutto avvenne con l’appoggio determinante del Nunzio Apostolico di allora, e con il pieno assenso di papa Pio XII. Per l’attività svolta a Budapest a favore degli ebrei, ha avuto nel 1994 un riconoscimento dal Governo Ungherese e nel 2004 in Vaticano, alla presenza dell’allora segretario di Stato cardinale Angelo Sodano e del Primo Ministro di Svezia, il premio “Per Anger’’. Nel 2007 è stato ufficialmente insignito del titolo di Giusto tra le Nazioni dall’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme. Anche il Comune di Acerra nel 2005, in segno di riconoscenza, ha consegnato ai familiari di mons. Verolino la medaglia d’oro della città, inoltre lo stesso comune gli intitolò un pezzo di strada ex via Duomo. Infine, nel luglio del 2008 è stato inciso il suo nome sulla pietra dei Giusti nella Sinagoga di Budapest. Nel settembre 2010, a Budapest, gli è stata intitolata una scuola per bambini disabili. Dal febbraio 1948 al novembre dello stesso anno sostituì come Incaricato d’affari l’Internunzio apostolico per la Cecoslovacchia Saverio Ritter. Pio XII lo nominò arcivescovo titolare di Corinto e nunzio apostolico in El Salvador e in Guatemala il 5 settembre 1951; venne consacrato vescovo dal cardinale Clemente Micara il 7 ottobre successivo. Il 15 febbraio 1957 divenne Nunzio Apostolico in Costa Rica e il 2 marzo 1963 segretario della Sacra Congregazione Cerimoniale, fino alla soppressione della stessa, nel 1967, a causa della riforma della Curia Romana voluta da Paolo VI. Partecipò a tutte le sessioni del Concilio Ecumenico Vaticano II. Nel 1986 si dimise da tutti gli incarichi, per raggiunti limiti di età, come prescrive il Codice di diritto canonico. Morì a Roma il 17 novembre 2005, alla veneranda età di 99 anni. Dal 2007 è sepolto nella cappella dei vescovi del cimitero di Acerra.
Il Marchese