“SALVINI INCENERISCI QUESTA CEPPA!”

Il leader della Lega Nord in conferenza alla prefettura di Napoli annunci la volontà di voler costruire un inceneritore in ogni provincia della Campania. Il sindaco di Acerra Lettieri appoggia la posizione. Ferma opposizione del MoVimento 5 Stelle e della consigliera comunale Carmela Auriemma.

Un termovalorizzatore in ogni provincia” queste le parole del leader del carroccio e vicepremier Matteo Salvini, che hanno subito allertato comitati ambientalisti che vedono nell’impianto una forte fonte d’inquinamento per il territorio. Le obiezioni che vengono fatte vanno ben oltre una posizione ideologica ed entrano nel merito della visione culturale della società e del ciclo economico su cui si fonda.

In primo luogo già il termine in se costituisce una “truffa” semantica. Infatti, con questo genere d’impianti non si termovalorizza nulla, il loro nome esatto è: inceneritori o termodistruttori. Essi poi non rappresentano una soluzione al problema rifiuti, ma un ulteriore anello della catena dello stesso, in quanto con esso i rifiuti non scompaiono; circa 1/3 si ritrova a fine ciclo in forma di ceneri. Infatti, come insegna la legge di Lavoisier “niente si crea né si distrugge, ma tutto si trasforma”, così la parte della materia restante viene emessa nel corso del processo.

Inoltre la frase “sono impianti che non inquinano” è una balla, una fake news, gigantesca. Infatti, i tipi d’inquinanti prodotti dipendono dalla tipologia del rifiuto trattato, le condizioni di combustione e quelle operative dei sistemi di abbattimento degli inquinanti. La maggior parte degli studi affermano che le sostanze chimiche emesse dal camino di un inceneritore comprendono in primis diossine, idrocarburi, piombo, mercurio ed altri veleni in genere. Molti di questi composti si disperdono in atmosfera insieme alle polveri, alle ceneri di fondo e alle ceneri volanti non trattenute dai sistemi di filtraggio.

Altra balla diffusa in questi giorni è che gli inceneritori disincentiverebbero la criminalità organizzata, col traffico di rifiuti tossici e metterebbe la parola fine al fenomeno dei roghi tossici e degli incendi ai siti di trattamento dei rifiuti. Altra bugia facilmente smentita dalla cronaca che vede la Lombardia, con 13 impianti sul territorio, vittima poche settimane fa di un vasto incendio che per giorni ha emesso nell’aria quantità di diossina superiore alla norma. Inoltre, come testimoniato dal pentito Giuliano Pirozzi nel 2016, la camorra (clan Mallardo) era pronta ad entrare nel business degli inceneritori quando si parlava di costruire un impianto a Giugliano.

Un’altra inesattezza è quella secondo cui la Campania abbia un solo impianto contro i 13 della Lombardia o i 14 del centro Italia. In realtà, benché dal punto di vista fattuale sia così, la capacità di quello acerrano è talmente abnorme che equivarrebbe ad 7 inceneritori normali. Quindi si potrebbe affermare che in Campania ce ne siano 7, tutti sulle spalle di Acerra.

Sulla polemica è entrato anche il sindaco Raffaele Lettieri, con delle dichiarazioni che hanno causato ilarità e sdegno. Infatti, secondo lui, costruendo nuovi inceneritori in Campania si arriverebbe a una diminuzione del carico che subisce l’impianto di Acerra che porterebbe alla chiusura dello stesso. Sarebbe come dire che 5+1 non fa 6 ma 5!

In realtà la situazione è più complicata di così. Infatti, anche costruendo nuovi impianti, l’alta capacità che possiede l’inceneritore di Acerra lo rende appetibile alle società concessionarie che difficilmente entrerebbero nella gestione con la prospettiva di ottenere minori introiti.

In risposta al sindaco è arrivata l’esponente pentastellata Carmela Auriemma che accusa “Le dichiarazioni del Sindaco sulla necessità di costruire altri inceneritori rendono chiaro che l’ambiente è utilizzato da Lettieri solo per propaganda. Lettieri ammetta che la delibera rifiuti zero tanto vantata era una farsa. Vuole chiudere l’inceneritore? faccia gli atti consequenziali” aggiungendo come proposta “ chieda il commissariato dei comuni che non raggiungo la percentuale di raccolta differenziata prevista dalla leggi, iniziando proprio da Napoli. Commissioni uno studio sul particolato delle polveri sottili e capiamo perché le centraline sulla qualità dell’aria sforano sistematicamente. Chieda una revisione dell’ autorizzazione integrata ambientale rilasciata nel 2014, il testo unico sull’ambiente prevede questo potere al sindaco.”

Il problema delle dichiarazioni di Salvini in un paese subito pronto a prendere le parti come in una partita di calcio, è che si è messo in discussione un fatto che sembrava acquisito sulla contrarietà del paese agli impianti. Per fortuna di noi campani c’è un chiaro contratto di governo fortemente voluto dal MoVimento 5 Stelle che non contempla la costruzione di ulteriori impianti, ed anzi il superamento degli stessi. Ci si augura in una presa di coscienza di tutta la politica, nazionale e locale, che rigetti la logica inceneritorista e metta l’ambiente e la salute delle persone al centro di tutto.

Michele Paolella

Autore dell'articolo: Michele Paolella

Michele Paolella è un giornalista, scrittore e blogger napoletano nato a Maddaloni (CE) nel 1994. Iscritto alla facoltà di Giurisprudenza alla Parthenope di Napoli dopo aver conseguito la maturità classica all'Alfonso Maria de'Liguori. Da aprile 2018 è Direttore Editoriale de Il Pappecio - l'Osservatore Acerrano.

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