La V sezione del Tar Campania, con sentenza n.5819 ha accolto il ricorso del Comune di Acerra, annullando il Decreto dirigenziale della Regione Campania, che autorizzava la realizzazione di un impianto per la messa in riserva, stoccaggio, recupero e smaltimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi in località “Pantano” da parte dell’azienda “Cisette”.
Fu una questione sollevata il 29 settembre del 2017 dalla consigliera comunale del MoVimento 5 Stelle, nonché Presidente della Commissione di Vigilanza, Carmela Auriemma a far attivare pochi giorni dopo la procedura di ricorso al tribunale regionale tramite un interpellanza al Presidente del Consiglio Comunale e all’Assessore all’Ambiente. Infatti, come ribadiscono in una nota stampa i pentastellati “La decisione di impugnare l’autorizzazione fu presa successivamente al consiglio comunale del 29 settembre, fino a quel momento niente era stato fatto o detto dall’Amministrazione comunale”.
Per gli ambientalisti questa rappresenta una grande vittoria per il territorio di Acerra che da anni subisce una questione ambientale drammatica.
Altro passo in avanti sul tema ambientale viene anche dall’inizio della rimozione delle lastre di amianto ritrovate dai BROS nei cantiere del primo circolo. La questione scandalizzò l’intera città quando a seguito dell’occupazione del sito, per attirare l’attenzione su un’annosa vertenza, furono ritrovate ammassate intere vasche di amianto nell’ex palestra dell’istituto, presumibilmente utilizzata in modo illecito come deposito. Dopo mesi in cui la situazione sembrava essere stata dimenticata fu sempre l’Auriemma tramite un’interrogazione dei primi di settembre a riaccendere i fari sulla questione che adesso sembra essere in via di risoluzione.
Se da un lato vengono segnati importanti passi in avanti, all’orizzonte sembrano addensarsi nubi. Infatti, il 25 settembre la III Commissione speciale ‘Terra dei Fuochi, bonifiche ed ecomafie’ della Regione Campania si è riunita per fare il punto su “Termovalorizzatore di Acerra, Osservatorio Ambientale e compensazioni/ristori ambientali per i Comuni viciniori”. La seduta fa seguito ad una prima audizione del Gennaio 2016 e ad un’interrogazione relativa al mancato inserimento dei rappresentanti dei Comuni limitrofi all’inceneritore di Acerra nell’Osservatorio regionale istituito per vigilare sul corretto funzionamento dell’impianto.
La questione, oltre alla vigilanza, si estende ai ristori ambientali. L’incertezza che ne deriva da ciò fa pensare che già l’esigua somma destinata al comune di Acerra possa essere a sua volta suddivisa tra i comuni limitrofi. Una diminuzione dei ristori in seguito alla suddivisione degli stessi sarebbe una beffa enorme per il territorio, che ha in varie circostanze manifestato la volontà di vedere il pantano libero dall’impianto. Il rilancio dovrebbe puntare nell’aumentare l’onere a carico del gestore nel riconoscimento dei ristori anche per i comuni limitrofi.
Altra questione che resta aperta è quella relativa alla Turbogas che in seguito alla voltura da parte della città metropolitana che ha già messo in allerta i comitati ambientalistici del territorio, così come quella relativa all’inceneritore su cui oggi non sembra esserci una linea chiara della regione e sul destino dell’impianto che vedrà nel 2020 la scadenza della concessione all’A2A.
Michele Paolella