Piano Triennale delle Opere Pubbliche: chi più ne ha più ne metta!

In un video su Facebook il primo cittadino elenca una serie d’interventi per il territorio contenuti nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche che più che uno strumento amministrativo sembra diventato il libro dei sogni.

   Riqualificazione della viabilità urbana del Gaudello, Ristrutturazione di Casa del Fascio, dell’ex-Macello e dell’impianto sportivo a via Manzoni, nuovo collettore fognario Caivano-Acerra, abbattimento barriere architettoniche, parcheggio multipiano vicino piscina comunale e plaza de Majo, cittadella dello sport ed efficientamento energetico degli uffici pubblici.

A leggerle cosi in serie sembrano idee fantastiche provenienti da un libro dei sogni. In realtà sono solo alcuni degli interventi previsti dal Piano Triennale delle Opere Pubbliche.

Quest’ultimo è lo strumento con cui il Comune individua i grandi interventi e le opere che modificheranno la città, ne indica tempi e risorse destinate ai lavori da eseguire nel triennio. L’art. 21, comma 3 de D.Lgs. 50/2016, prevede infatti che l’attività di realizzazione dei lavori di singolo importo superiore a 100.000 euro, deve svolgersi sulla base di un programma triennale e dei suoi aggiornamenti annuali, che le amministrazioni predispongono ed approvano, nel rispetto dei documenti programmatori e in coerenza con il bilancio.

Vederli in serie sarebbero interventi essenziali per Acerra, soprattutto per avere strutture all’altezza di una città moderna. Non a caso il sindaco in un video su Facebook li annuncia in modo trionfale.  Il problema viene dalla constatazione che molte delle opere contenute in questi anni nei vari piani che si sono susseguiti sono lì da anni senza vedere un’effettiva realizzazione, il che lo renderebbe un bello strumento pubblicitario in cui vengono dichiarate solo le intenzioni.

Un altro problema viene dalla costatazione che molti degli interventi riguardano il centro storico dimenticandosi, se non per pochi interventi, quartieri popolosi e che ne avrebbero bisogno come le Madonelle o la Gescal. In più vista la situazione disastrosa che vive la città sotto gli aspetti della vivibilità in seguito a una pioggia o alla gestione del traffico, gli interventi proposti sono oggettivamente insufficienti a far fronte a ciò. Sarebbe come mettere la musica senza una festa.

La problematica di tutti questi annunci rischia di trasformare la politica locale in una pantomima del Renzismo puro, in cui l’annuncite acuta col braccio lanciato al cielo alla Mike Buongiorno ha prodotto solo disastri per il paese. Non a caso l’incipit del video elogiando i lavori su Corso Vittorio Emanuele II, testualmente “Corso Vittorio Emanuele riqualificato da poco che sta ricevendo gli apprezzamenti da numerosi cittadini”, ha scatenato due giorni dopo la rabbia dei commercianti che quasi sentiti presi in giro sono scesi per strada bloccando il traffico.

Si spera che queste ultime promesse non siano il ripetersi di un film che già conosciamo a memoria.

Michele Paolella

Autore dell'articolo: Michele Paolella

Michele Paolella è un giornalista, scrittore e blogger napoletano nato a Maddaloni (CE) nel 1994. Iscritto alla facoltà di Giurisprudenza alla Parthenope di Napoli dopo aver conseguito la maturità classica all'Alfonso Maria de'Liguori. Da aprile 2018 è Direttore Editoriale de Il Pappecio - l'Osservatore Acerrano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *