Chi sperava nella politica locale, quale strumento di risoluzione delle problematiche ambientali riconducibili alla costruzione della IV linea, ne è stato ancora una volta deluso. Un’altra “ VITTORIA “per Acerra.? Stavolta si, ma il merito va riconosciuto al vescovo Di Donna, che è riuscito là dove altri hanno fallito. Alcune riflessioni sono d’obbligo : il presidente De Luca non poteva assumere gli stessi impegni con la politica locale? Qual è il motivo per il quale ha ritenuto più “salutare “ definirli con un Autorità non politica?
De Luca stà “ mollando “ i riferimenti acerrani, oppure eventuali indulgenze sperate nell’aldilà lo hanno reso più disponibile? Sta di fatto che mentre si celebrava il consiglio comunale , in altri luoghi si risolvevano i problemi. I più cattivi direbbero che Di DONNA , in questa vicenda ha commissariato sia D’ERRICO che LETTIERI ,padre e figlia, ma non è così.
Lo “sceriffo “ ha fatto di più, è andato oltre ogni aspettativa, ha esautorato anche la politica cittadina, quella che si riconosce nel partito democratico e nel centro sinistra locale, peraltro oggi forza opposizione in città. Solo scarsa affidabilità oppure c’è altro?
La politica è pur sempre una scienza inesatta, ma è anche la dottrina del possibile. Adesso serve poco ai politici locali, cavalcare l’onda del risultato…la realtà e’ evidente. Il Vescovo ha avuto le capacità supportate anche dalla vicinanza e partecipazione della popolazione per affrontare e risolvere un problema dove altri hanno fallito. Altro che unione di comuni, quella potrà solamente essere il presupposto per garantire ad altri , che non sopportano sul territorio l’inceneritore, eventuali diritti ristoratori , ma null’altro. E mentre a Napoli si discuteva di ambiente, ad Acerra contemporaneamente si celebrava un consiglio comunale, vivace ma sterile nei contenuti, che consegna alla città un governo cittadino di acclarata debolezza ed inconsistenza politica
Vincenzo Angelico