Cittadinanza onoraria alla Segre, opposizione chiede consiglio aperto: sia celebrazione di democrazia e antifascismo

ACERRA. “La concessione della cittadinanza onoraria è un momento di particolare importanza per una Comunità, con un tale rilievo che per essere concessa il Consiglio comunale deve deliberare solennemente con il voto favorevole di almeno 20 consiglieri su 25. Momento così solenne da prevedere l’opzione che il Presidente del Consiglio comunale, sentito il Sindaco e la Conferenza dei Capigruppo, possa celebrare la seduta in modalità “aperta”, invitando ad intervenire Autorità politiche, sociali e religiose. Ci è stato recapitata una convocazione che non prevede che la seduta sia aperta e cioè che non prevede ospiti.”

Così i consiglieri di opposizione in una nota congiunta

“Sui social, invece, appaiono lettere di invito, compresa quella a S.E. Vescovo di Acerra, ai Dirigenti scolastici, all’ANPI e altri, che allo stato, quindi, non potrebbero intervenire. Ignoranza o scherzetto del Presidente del Consiglio comunale, con l’ennesima sistematica violazione delle norme? Lo scopriremo insieme alla città e insieme alla Senatrice Segre, che non sarebbe certamente contenta di diventare nostra concittadina cittadina con una modalità illegittima. Vogliamo essere certi che gli invitati possano intervenire perchè lo concede la città, per diritto, non per gentile concessione: il Sindaco solleciti il Presidente del Consiglio a convocare la Conferenza dei capigruppo e ad esito si corregga la convocazione perchè la Senatrice Segre si onora soprattutto mettendo in pratica il suo insegnamento per la difesa ed il rispetto delle regole democratiche ed istituzionali.

In caso contrario saremo costretti a valutare una nostra assenza alla seduta di Consiglio comunale. Non è in dubbio la nostra condivisione alla concessione della cittadinanza onoraria alla senatrice Segre, tant’è che non solo l’abbiamo formalizzata ma abbiamo anche proposto dei miglioramenti alla delibera, in modo che sia chiara la volontà antifascista del nostro Consiglio comunale. Ma cosa penserebbe la senatrice se sapesse che la cittadinanza è stata concessa a seguito di un consiglio illegittimo e in violazione di regole che l’intera Città si è data?”

Autore dell'articolo: L'Osservatore Acerrano

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