Nella cornice del Castello Baronale, negli scorsi giorni, si è reso omaggio alla memoria e all’opera dello storico ed accademico acerrano Aniello Montano con la presentazione del libro “Aniello Montano: Uomo – Politico – Critico d’arte- Filosofo” a cura del dott. Antonio Santoro. Un momento che ha riunito più di un centinaio di persone che hanno idealmente ripercorso, non solo la storia di un figlio di Acerra, ma il come la stessa sia stata al servizio della salvaguardia della memoria e delle radici.
Presenti, oltre al sindaco Lettieri in rappresentanza dell’ente comunale e allo scrittore Antonio Santoro, il vescovo Antonio Di Donna, gli scrittori Ulisse Loni e Gerardo Santella, mons. Francesco Perrotta cittadino onorario di Acerra e l’attore e giornalista Vincenzo Maria Pulcrano; a moderare la presentazione è stato il giornalista Antonio Pintauro. Ad arricchire l’evento ci sono stati i musicisti Leonardo e Davide Auricchio, rispettivamente al sax e al pianoforte, che introdotti dal maestro Modestino De Chiara, hanno dato con la musica un corpo alla storia.
Il giorno successivo le luci si sono riaccese sulla città con la presentazione del libro dell’ex sindaco Tommaso Esposito “Il viaggio a Suessula”, un opera che riscopre frammenti di memorie perdute di quando il territorio con i suoi scavi era tappa del Grand Tour del XVIII secolo. Dinanzi a una folta platea, quel viaggio che adesso sembra utopico si è mescolato con la sconfinata cultura teatrale del territorio che, raccontata magistralmente dagli aneddoti del curatore di “Casa Teatro” Vincenzo Maria Pulcrano, che ne ha fatto “un vizio di famiglia”, ha ridato vita alla compagnia “La Fiorente” di Pasquale A’Nenna.
Presenti in rappresentanza dell’ente comunale il sindaco Raffaele Lettieri e l’assessore alla cultura Nicola De Matteis, che si sono uniti al tavolo con la docente di archeologia Marina Montano, la presidente dell’Archeoclub di Acerra Rosa Anatriello e la presidente di Acerra Nostra Giusy Fatigati; a moderare la presentazione il laureando in archeologia Antonio Fazio.
Due serate che segnano l’uscita dal buio per la cultura acerrana bloccata da quasi due anni di COVID e che adesso esige di riappropriarsi dei suoi spazi.