Il perenne sforzo della cosiddetta Terra dei Fuochi di resistere alla devastazione frutto della scelta degli uomini sta diventando sempre più un utopia. È di questi giorni la notizia dell’ennesimo impianto di trattamenti dei rifiuti che dovrebbe essere costruito sul territorio di Acerra, che subisce già gli effetti di impianti similari e dell’inceneritore più grande d’Europa.
Ad insediarsi dovrebbe essere l’azienda Tony Costruzioni srl di Afragola, che ha a che fare con rifiuti di ogni tipo,anche di potenzialmente dannosi per l’ambiente se non trattati nel modo corretto. L’impianto dovrebbe essere in grado di stoccare e trattare 76mila tonnellate di rifiuti speciali all’anno, circa 210 tonnellate al giorno.
Acerra sta vivendo il paradosso in cui diverse aziende dalla filiera virtuosa stanno abbandonando il territorio, mentre trovano spazio aziende ad impatto ambientale. Recente è il caso che vede protagonista la società La Doria, eccellenza locale del comparto agroalimentare che ha agitato i propri dipendenti in vista dell’annunciata delocalizzazione.
“Il polo della monnezza” non sembra trovare opposizione sia a livello regionale che a livello amministrativo comunale e ciò stranamente non sorprende nessuno, come se fosse una cosa normale, il che è preoccupante.
L’unico modo per impedire la costruzione di aziende che trattano rifiuti dannosi in quantità sproporzionata è programmare una strategia di gestione dei rifiuti (Rifiuti Zero) che non danneggi l’ambiente, ma finché non ci sarà una seria volontà politica il business dello smaltimento rifiuti leciti e illeciti avranno campo libero,tutto a danno dei cittadini.
Christian Gargiulo