Un amore oltre i titoli

«È stato, molto semplicemente, la mia forza e mi è rimasto accanto per tutti questi anni, e io, tutta la sua famiglia,
e molti Paesi, abbiamo verso di lui un debito più grande di quanto avrebbe mai rivendicato».

È questo il messaggio lanciato sui social dalla regina d’Inghilterra Elisabetta II.
È la stessa frase utilizzata dalla regnante nel 1997, in occasione dei cinquanta anni di matrimonio con Filippo, Duca di
Edimburgo
, venuto a mancare il 9 Aprile 2021 alla veneranda età di 99 anni.

Certe parole sanno resistere al tempo, più delle persone stesse, e quando non si sente l’esigenza di rinnovarle per
descrivere una propria condizione interiore, vuol dire che ci si trova in una posizione tale da poter esser fieri di aver
tenuto stretto qualcuno con la stessa intensità e complicità di sempre.

Molto semplicemente”, un inciso tanto banale quanto potente: non c’è bisogno di esprimersi in maniera alquanto
complicata per dimostrare l’importanza e la sofferenza della perdita di qualcuno a noi caro.
Per ben 73 anni ha rappresentato il punto di riferimento più importante della donna più potente d’Inghilterra, forse
anche del mondo. Una potenza maturata dalla garanzia del sostegno di chi, in tutti questi anni, ha retto la pressione
delle innumerevoli responsabilità acquisite di diritto, ma onorate con grande dignità.

La stessa regnante inglese è cosciente del ruolo secondario etichettato sul marito a causa della propria ombra
ingombrante, ed esattamente per questo ha voluto implicitamente rimarcare l’umiltà di chi ha saputo accettare di
stare un passo indietro rispetto alla propria consorte, dandoci la percezione di quanto abbia significato per lei il suo
costante sostegno, amplificato da un amore che ha saputo resistere a tutti gli urti che ogni coppia subisce.

A soffrire oggi, non è la regina d’Inghilterra: le sue lacrime sono quelle che stanno ad indicare ‘semplicemente‘ la
sofferenza di una donna ferita dalla perdita del marito.

Anche i potenti sanno piangere, solo che noi non siamo abituati a vederli cedere in queste situazioni.
Molti immaginano le vite dei componenti della Royal Family come qualcosa legata ad una realtà privilegiata, ma non è
così: ci sono delle responsabilità e innumerevoli doveri da adempiere, in più bisogna sopportare l’annientamento
della propria vita privata, costringendo spesso i Reali a rinchiudersi all’interno di Buckingham Palace, e certe volte
neanche lì si riesce a mantenere intatta la propria privacy.

Avere una corona sul proprio capo è una responsabilità che solo i virtuosi sanno afferrare, in più, se quella corona
rappresenta uno tra i paesi più importanti e potenti del mondo, nessuno sarebbe in grado di mantenerla fissa sulla
propria testa per quasi 70 anni, senza l’amore e il sostegno di chi è disposto a spendere una vita da comprimario agli
occhi di tutti, ma da vero protagonista nel cuore di chi l’ha amato.

Christian Gargiulo

Autore dell'articolo: Christian Gargiulo

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